La Riserva naturale di Torricchio esiste dal 1970 per iniziativa dell'Istituto di Botanica di Camerino (ora Unità Diversità Vegetale e Gestione Ecosistemi della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria) e si estende in un'area di 317,12 ettari sita nei comuni di Pievetorina e Montecavallo (Provincia di Macerata), ottenuta in donazione dal marchese Mario Incisa della Rocchetta, Presidente dell'associazione italiana del W.W.F. Si tratta dunque della prima area protetta istituita nelle Marche; nei giorni 23-25 giugno 1995 il Dipartimento di Botanica ed Ecologia ha organizzato il convegno sul tema "Dinamismo della Vegetazione" in occasione del 25° anniversario della sua istituzione.
Ulteriori informazioni
Dal punto di vista vegetazionale si rinvengono interessanti boschi di leccio, roverella, orniello e faggio. I numerosi habitat offrono inoltre nicchie adatte ad ospitare anche una ricca flora (652 entità catalogate) fra cui spiccano taluni endemismi come Viola eugeniae ssp.eugeniae, Gentianella columnae, Campanula tanfanii, Campanula apennina e Trisetum villosum.
Anche faunisticamente l'area si rivela assai interessante in quanto qui si riproducono la starna, la coturnice e, tra i mammiferi: il tasso, il gatto selvatico e lo scoiattolo; il lupo risulta invece di transito.
Biodiversità
Istituita nel 1970, la Riserva Naturale Montagna di Torricchio, è stata ufficialmente riconosciuta con Decreto Ministeriale 7 aprile '77 (G.U. del 4 maggio '77).
Un ulteriore riconoscimento è pervenuto con la sua inclusione nella rete europea di riserve biogenetiche (D.M. 19/10/79) e con l'inserimento nel 1987 nel Piano Paesistico/Amb. della regione Marche. La Riserva Naturale Montagna di Torricchio (G.U. n.62, 16 marzo 1994) è iscritta nell'Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette (Legge 6 dicembre 1991, n.394)
In questa area sono contenuti gli aspetti tipici della media montagna appenninica, con tipi di fauna e vegetazione riferibili al piano collinare e a quello montano; in essa sono state svolte, da parte dell'Università di Camerino, numerose ricerche scientifiche testimoniate da molti lavori pubblicati nei volumi della rivista "La Riserva naturale di Torricchio", editi dalla stessa Università e curati dal Prof. Franco Pedrotti.
Il sito presenta gli aspetti tipici della media montagna dell'Appennino centrale, con una vegetazione riferibile sia al piano collinare, sia a quello montano e proprio per il fatto di essere Riserva Naturale Integrale è stata inclusa nella Rete Europea di Riserve Biogenetiche a partire dal 1981.
Ripartizione territoriale della Riserva naturale
N. tipi fisionomici di vegetazione: 13
N. specie vegetali fanerogamiche: 687
N. unità vegetazionali più diffuse: 15
N. serie di vegetazione: 2
N. specie algali di sorgente: 38
N. specie Avifauna nidificante: 57
N. specie di Coleotteri Cerambicidi: 35
N. specie di Aracnidi Opilionidi: 17
N. specie di Macrolepidotteri (di cui 1 entità nuva per la scienza): 552
N. specie di Tardigradi (di cui 1 entità nuova per la scienza): 24
L'aria è accessibile, previa autorizzazione, per motivi di studio, ricerca e didattici.
Fra gli obiettivi primari, individuati nell'ambito delle finalità della Riserva vi sono la cura e la conservazione dell'ambiente appenninico all'interno dell'area e lo sviluppo di diverse iniziative atte al censimento, alla catalogatazione ed il monotoraggio delle componenti il patrimonio naturale della stessa, connesse allo sviluppo di un data-base dedicato alla gestione dei dati raccolti, che ne permetterà la fruibilità sia tecnico/scientifica che divulgativa.
Sono in corso inoltre alcuni interventi finalizzati a dotare la Riserva di strutture idonee da destinare a sede e centro visite e la ristrutturazzione del Casale Piscini. Nell'ambito delle attività caratterizzanti si annoverano anche realizzazioni di testi scientifici e di cartografia, collaborazioni con altre Università di Enti, l'istituzione del C.E.A. "Renzo Videsott" e la realizzazione di due portali di ingresso alla Riserva in pietra calcarea.