I primi documenti storici che si riferiscono all'area del Bosco di
Cassine risalgono al XV secolo: nel 1456 Guglielmo di Monferrato
s'impegna a conservare e mantenere" i territori boscati denominati
Communa, in relazione all'estensione dei territori coltivati e allo
sfruttamento sempre maggiore delle comunità rurali che, in quel
periodo, si ampliandosi demograficamente.
Nel 1599 si giunge ad una
esatta delimitazione geografica dell'area denominata Communa: Tutto ciò
che vi è a Levante in coerenza di Carentino, Alessandria e Gamalerii, a
mezzodì della strada della Valle del Cervino, ad occidente dei Boschi
di Mombaruzzo ed a settentrione del rivo del Ghisone. La Communa come
denominazione topografica e come entità terrritoriale si è mantenuta
nel tempo sotto due connotazioni diverse: da una parte si assiste al
mantenimento della gestione pubblico - comunitaria per l'area detta
Bosco delle Sorti, che dall'originario fondo comune subisce un graduale
processo di parcellizzazione e privatizzazione dal XVIII al XIX secolo.
Dall'altra un territorio denominato Tenimento delle Zerbe viene ceduto
definitivamente a privati dalla Comunità di Cassine nel 1874.
Di particolare interesse culturale, la tradizionale utilizzazione di diverse parti dell'Erica arborea per la produzione di scope e pipe.