L’area naturale delle Bolle di Magadino si trova dove i fiumi Verzasca e Ticino formano i propri delta sfociando nel bacino settentrionale del Lago Maggiore. L’incontro tra acqua e terra e le differenti tipologie di suolo (da ghiaioso a sabbioso) creano ecosistemi svariati su un’area ristretta di poco più di 300 ettari.
Questa diversità di ambienti si traduce in una diversità di nicchie ecologiche, occupate da specie animali e vegetali particolari, veri e propri specialisti adattati a condizioni di vita particolari. Infatti fino ad oggi nella riserva si sono potute contare più di 3000 specie diverse, un numero molto grande se paragonato alla superficie dell’area naturale. Le specie legate agli ambienti acquatici e palustri sono quelle più specializzate, per le quali vi è maggior reponsabilità di conservazione per le generazioni future. Purtroppo un quarto delle specie presenti è minacciato di estinzione. Il paesaggio odierno è dominato dall’acqua, dai canneti (Phragmites australis) e dai boschi di Salice bianco (Salix alba) e Farnia (Quercus robur).
In Svizzera non esistono più ecosistemi deltizi allo stato naturale. Le Bolle di Magadino, situate al Sud delle Alpi, sono uno degli ultimi esempi di delta dove almeno in parte si sono conservati degli ambienti naturali: per questo motivo, le Bolle sono state iscritte nel 1982 nella lista delle zone umide d’importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar, soprattutto riguardo il loro significato quali habitat per gli uccelli acquatici.