Numerose valli, tra le più belle delle Alpi, sono le porte di accesso alle parti più selvagge e remote del Parco. Ognuna mostra proprie caratteristiche distintive, che sottolineano il legame tra le azioni umane e il contesto geologico-ambientale.
La maggior superficie glaciale del Trentino
Il Parco Naturale Adamello Brenta comprende oggi la maggior superficie glaciale del Trentino, contando 41 ghiacciai sul proprio territorio. Nel Gruppo di Brenta ci sono 17 piccoli ghiacciai. Rispetto a quarant'anni fa sono scomparse varie lingue glaciali e la superficie complessiva dei ghiacci è diminuita di almeno un terzo. Sulla Presanella, che accoglie 7 ghiacciai, il regresso è stato meno consistente, al pari dell'Adamello trentino, che ne comprende 17.
Nonostante il ritiro, i ghiacciai mostrano ancora una grande imponenza, soprattutto per la vedretta del Mandrone, il maggior ghiacciaio delle Alpi Italiane, ma anche per quelli contermini della Lobbia e del Lares. Spettacolari sono, inoltre, le splendide vedrette del fianco meridionale della Presanella, tutte incluse nel Parco.
Le cascate del parco sono spettacoli della natura che ispirano la fantasia di poeti e scrittori producendo leggende e racconti.
Nel Parco i salti d'acqua sono tantissimi e punteggiano il territorio creando atmosfere suggestive. Hanno origini diverse e forme speciali. Ad esempio, nel gruppo montuoso dell'Adamello - Presanella, precipitano dai gradoni delle valli pensili, modellati dai ghiacciai, arricchendo d'acqua il torrente.
Sono terre antiche, quelle che vivono tra i confini del Parco.
Calpestate da piedi leggendari d'imperatori e sibille, guerrieri e principesse, portano i segni di una lunga storia di scorribande, assassinii, assalti e contese tra famiglie nobili. Il loro passato di sangue e potere si respira nelle strade, che spesso ricalcano antichi tracciati di collegamento, nei ponti, nelle torrette e nei numerosi castelli che, in parte in rovina, ne costellano i fondovalle e le alture. Delle antiche famiglie che si contesero i punti più panoramici per avere il controllo dei territori rimangono malinconiche rovine soffocate dagli alberi ed il nome, che nei tempi antichi riempiva di terrore i contadini: Nanno, Flavon, Belasi, Sporo.
I Baschenis da Averara sono una dinastia di pittori operativi in Trentino dalla metà del XV secolo alla metà del XVI secolo. Le famiglie Baschenis erano divise in due ceppi: la dinastia di Lanfranco e quella di Cristoforo originarie dell'antica Valle Averara, in particolare della villa di Colla oggi Comune di Santa Brigida. Per un secolo hanno abbellito con i loro affreschi le chiese della Val Rendena, delle Giudicarie Esteriori e della Val di Non.
Nel Parco Naturale Adamello Brenta ci sono 48 laghi. Alcuni sono adagiati nelle conche aperte e luminose d'alta quota, altri riflettono nelle loro acque le fitte foreste circostanti. La distribuzione dei laghi, nei due settori del Parco, è molto diversa.
Gli alpeggi e le malghe sono una componente fondamentale del paesaggio culturale della montagna del Parco Naturale Adamello Brenta. Essi rappresentano l'elemento in cui si materializza l'incontro tra l'uomo e la natura e, nella loro evoluzione, si può leggere la storia di questo antico connubio.
A partire dagli anni '50 del secolo scorso è iniziata una consistente regressione dell'attività d'alpeggio, dovuta al cambiamento delle condizioni socio-economiche che ha interessato il settore primario.