Caratteristiche:
In Valle Argentina la lavanda cresce spontanea: la tradizione della raccolta e della distillazione per la preparazione di estratti arrivò alla fine dell'Ottocento, probabilmente importata dalla vicina Provenza, ma sviluppò ben presto una tradizione e una produzione specifica fino al secondo dopoguerra, quando la coltivazione rimase in un ambito più familiare.
Si saliva a Drego (nel Comune di Molini di Triora) armati di falcetti e teli di iuta, si raccoglieva la lavanda e la si portava giù a distillare con una teleferica. L'olio essenziale ricavato riforniva inizialmente la Ditta Niggi, nota per il marchio Lavanda Col di Nava, poi nacque la Distilleria Cugge, attiva ancora oggi.
Lavorazione:
La distillazione. Oggi si utilizza un distillatore a "fuoco indiretto", mentre un tempo veniva usato il metodo a "fuoco diretto", con legna di castagno locale. Il fiore appena raccolto si distende a terra per evitarne la fermentazione poi si versa nell'alambicco, che viene chiuso ermeticamente con un coperchio a cono che ricorda una pipa rovesciata, alla sommità del quale un tubo lo collega a una serpentina dove scorre acqua fredda. In essa i vapori che attraversano i fiori e gli oli essenziali si condensano e tornano rapidamente allo stato liquido. Si separa quindi l'olio essenziale dall'acqua: quest'ultima prende il nome di idrolato di lavanda.
Luoghi di produzione:
Comune di Molini di Triora