All'interno del Santuario della Madonna Bambina o della Natività di Maria di Rezzo si conserva un'intera parete di affreschi realizzata tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo da due artisti locali: un anonimo e Pietro Guido da Ranzo, conosciuto anche per altre importanti collaborazioni a Mendatica, Ranzo, Montegrazie (Imperia).
Dove si trova e come raggiungerlo: Il Santuario si raggiunge comodamente in auto dal borgo di Rezzo (sulla Provinciale Pieve di Teco-Albenga), attraverso una deviazione presente sulla strada principale e opportunamente segnalata.
Un po' di storia: Voluto nel 1444 dai capi famiglia della comunità medievale come luogo di culto intitolato a Maria Bambina, il Santuario fu eretto nel corso del XV secolo da maestranze locali con probabili apporti provenzali e/o lombardi. Realizzato in stile romanico-gotico, fu consacrato nel 1492 dal Vescovo della Diocesi di Albenga.
Gli affreschi: I due cicli di affreschi sono opera di un anonimo pittore francese (forse della zona delle Alpi Marittime) della fine del XV secolo, presente qui con un grande riquadro raffigurante Satana e il Giudizio Universale, e di Pietro Guido da Ranzo (1515 ca.), con raffigurazioni inerenti a scene di vita di Gesù. Come una "Bibbia dei poveri" degna di questo nome, i riquadri con gli episodi principali della vita di Cristo (Passione, Morte e Resurrezione) sono stati pensati per essere osservati secondo la progressione della lettura dell'occhio umano. Nonostante la datazione cinquecentesca, lo stile è ancora tardo-medievale (spazialità elementare, tonalità di colore limitate al giallo, verde e rosso), a dimostrazione della ricezione piuttosto tarda delle nuove tendenze artistiche in un territorio periferico come quello della Valle Arroscia.
Perché andarci: Perché è un luogo totalmente immerso nel verde e lontano da ogni fonte di stress cittadina; perché si tratta di una delle più grandi pareti affrescate del Ponente Ligure; perché il Santuario conserva l'originaria architettura in pietra e altre realizzazioni di grandi artisti locali; perché nel suo insieme è un'opera d'arte inaspettata che lascia a bocca aperta.
Per saperne di più: CALZAMIGLIA, L., Il santuario di Rezzo. Nostra Signora del Sepolcro o della Natività di Maria Santissima, Imperia, 1999.
Info: Comune di Rezzo – Tel. 0183 34015