Si tratta della faggeta più estesa della Regione Liguria, con oltre 800 ettari di ceduo semplice e ceduo composto, distribuiti fra i 900 e i 1400 metri di altitudine lungo il versante che dal Monte Monega scende ai passi Teglia e Mezzaluna. Si può attraversare comodamente in auto, lungo la SP 17 del Passo Teglia, che dal borgo di Rezzo in Valle Arroscia si addentra nella faggeta sino al crinale, per svalicare poi in Valle Argentina e raggiungere il Comune di Molini di Triora.
Pregio naturalistico: Il bosco custodisce, oltre a esemplari di faggio alti sino a 30 metri, una flora estremamente variegata, con specie endemiche quali la genziana ligure (Gentiana ligustica), la carice del Col di Tenda (Carex tendae) e vari tipi di orchidee. Per effetto della varietà climatica e ambientale, la fauna è altrettanto ricca: sono presenti il lupo, il camoscio, il picchio nero e lo sparviero. Fra le specie di interesse comunitario sono presenti il geotritone (Speleomantes strinatii), chirotteri del genere Rhinolophus e numerosi uccelli di interesse scientifico inclusi in direttive comunitarie tra i quali il gufo reale (Bubo bubo), il biancone (Circaetus gallicus) e il gallo forcello (Tetrao tetrix tetrix).
Un po' di storia: Il Bosco di Rezzo ha sempre rappresentato, anche grazie alla propria estensione, un'importante fonte di reddito per tutti gli abitanti della valle: dai suoi alberi si ricavano ancora oggi, infatti, legna da ardere, legname per costruzioni, frutti del sottobosco, funghi, castagne, erbe e le listarelle di legno di nocciolo (scuje) impiegate per realizzare i tipici canestri di Rezzo (cavagni). Nel bosco sono inoltre tuttora visibili le radure pianeggianti dove, ancora nella prima metà del XX secolo, venivano costruite fornaci e carbonaie per la produzione di calce e carbone. Il Sotto di San Lorenzo, una depressione tettonica che ospita un importante sito di testimonianze storiche, era probabilmente già frequentato nel III millennio a.C. da pastori e guerrieri, come testimonia anche il menhir risalente al periodo eneolitico, che sembra segnalare un punto di passaggio o il confine di un territorio particolare. Proprio al margine della conca si nota poi un masso tabulare con coppella e canale di scolo, forse antico altare sacrificale di epoca celtica.
Perché andarci: Perché l'immersione nell'atmosfera della faggeta ha un fascino quasi nordico, che in ogni stagione dell'anno mostra colori e suggestioni diverse; perché addentrandosi nel bosco i suoni si attutiscono, si perde il senso del tempo e rimane soltanto il contatto fra noi e la natura.
Per saperne di più: DIANA, C., Memoria intorno al bosco di Rezzo e alla vendita del medesimo, Oneglia, 1864, ediz. anast. Comune di Rezzo, 2005.
Info: Parco Alpi Liguri - Tel. 0183/753384 / Comune di Rezzo - Tel. 0183/34015