La piemontese, chiamata localmente "la bianca", costituisce un presidio Slowfood, per cui si avvantaggia del sostegno offerto da questa associazione agli agricoltori che seguono tecniche produttive non intensive.
Si tratta di una razza antichissima, che sotto il profilo della consistenza numerica guida il gruppo delle razze autoctone italiane.
Di taglia media, la piemontese è passata, attraverso un lungo processo di selezione, dalla triplice attitudine - produzione di lavoro, carne e latte - alla semplice attitudine alla produzione di carne per l'alta resa alla macellazione, la qualità dei tagli, l'omogenea distribuzione del grasso e la capacità di trasformare molto bene il foraggio in carne.
Nelle nostre Alpi è facile trovare capi che hanno mantenuto la duplice attitudine e che quindi sono in grado di produrre latte in quantità non eccezionali, ma di ottima qualità.