Arrivare a Palanfré dopo aver percorso la piccola rotabile della Valle Grande tra le fronde del bosco dà una sensazione di grandiosità. Il paesaggio si apre e appaiono ampie praterie incorniciate dalle chiare rocce calcaree delle cime. La piccola frazione di Vernante riparata dalle valanghe da un bosco bandito di faggio ha conservato la fisionomia di una borgata tradizionale. Le case sono state ristrutturate con gusto rispettando le tipologie edilizie locali. In un'ora di passeggiata, seguendo il Sentiero Natura si può fare il giro della faggeta tutelata sin dal Settecento e per questo ricca di esemplari vetusti e contorti.
La località di San Giacomo, posta alla confluenza dei Valloni di
Moncolomb e della Barra a una quota di 1215 metri, fu scelta da Casa
Savoia per la costruzione di una casa di caccia. Oggi le palazzine,
immerse in una magnifica fustaia di faggio, sono utilizzate come
colonie estive.
Da San Giacomo si dipartono numerosi itinerari, tra cui
la bella e comoda passeggiata (1 ora circa) che conduce al Piano del Rasur.
Seguendo una ex strada militare, che nella parte inferiore si snoda
all'interno del bosco, si raggiunge un vasto pianoro pascolivo da cui
si gode di una vista spettacolare sui ghiacciai del gruppo del Monte
Gelàs, che sono i più meridionali delle Alpi.
L'itinerario offre quasi
sempre la possibilità di osservare camosci e marmotte.
La località si trova a 1368 metri allo sbocco dei Valloni del Valasco e della Valletta e alle falde del Monte Matto dove sgorgano numerose sorgenti di acqua termale con temperature comprese tra i 26 e 69 °C. Le acque forse già note ai tempi dei romani cominciarono ad essere sfruttate a fine '500. Vittorio Emanuele II, nel 1857, inaugurò con la posa della prima pietra del grandioso albergo Royal, la fase moderna dello stabilimento termale. Oggi la struttura dispone di sofisticate attrezzature per l'applicazione delle terapie, palestre, piscine con acqua termale, sala fitness. Fanno parte del complesso delle Terme due chalets ottocenteschi fatti erigere da Vittorio Emanuele in stile svizzero. Quello più significativo è chiamato "Casa della Bela Rosin" dove si narra che il re passasse ore "liete" con la giovane Maria Rosa Vercellana che diverrà in seguito contessa di Mirafiori.
Il giardino è ubicato alle Terme ed è stato realizzato dal Parco con finalità scientifiche e didattiche. Il nome trae origine dall'endemica Viola valderia che fu trovata da Carlo Allioni lungo il tratto di greto del Gesso che oggi si trova nel giardino. All'interno vi sono più di 450 specie, individuate da appositi cartellini, raggruppate nel loro ambiente naturale: le roccere silicee e calcaree, il megaforbieto, le rupi ed i detriti, la prateria, il ruscello, la torbiera, il greto, la risorgiva, il pascolo, lo stazzo, l'arbusteto e il sottobosco.
All'interno si trova l'itinerario naturalistico autoguidato "Terme di Valdieri"
E' tra i luoghi più suggestivi dell'area protetta e si raggiunge in circa un'ora a piedi o in bicicletta percorrendo una rotabile militare che parte dalle Terme. Il Valasco è un ampio pianoro a 1760 metri punteggiato di larici e attraversato da un vivace torrente che forma a monte e a valle due bellissime cascate. Questa vasta piana è contornata da cime spettacolari: la bellezza del luogo colpì con forza Vittorio Emanuele II che a fine Ottocento vi fece erigere una delle più importanti e caratteristiche case di caccia.
A monte dell'abitato di Aisone si trovano numerose cavità naturali che sono state utilizzate dall'uomo nella preistoria (4800-3500 a. C). Le grotte sono osservabili dalla strada statale e effettuando la breve passeggiata nel Vallone di Rio Borbone: dopo la strada per il Piron si imbocca a destra una sterrata che porta ad una suggestiva conca contornata da pareti e torrioni di conglomerato; di interesse anche un fienile che conserva ancora il tradizionale tetto di paglia di segale.