Il Lago del Vej del Bouc è tra le mete preferite dai visitatori del Parco per la bellezza dell'ambiente e il fascino esercitato dalle misteriose incisioni rupestri (di difficile osservazione perché in parte abrase dagli agenti atmosferici) che sono state ritrovate in prossimità dello specchio d'acqua.
Dal ponte di San Giacomo per la rotabile asfaltata di sinistra si raggiunge la ex palazzina reale di caccia e una caserma immerse nella faggeta dalle piante secolari. L'itinerario prosegue per la carrareccia che passa tra i due fabbricati dietro i quali ci si può approvvigionare d'acqua ad una fontana. Seguendo il tracciato della strada che si inoltra tra gli alberi sulla destra orografica del vallone di Moncolomb si arriva al gias dell'Aiera 1.349 m. e successivamente ci si affaccia al vasto Piano del Rasur 1.397 m. Si perdono alcuni metri di dislivello e si attraversa l'ampia distesa pascoliva dominata dalle alte cime del gruppo Gelas-Maledia-Clapier. Pervenuti con alcuni sali e scendi al gias del Vej del Bouc sottano 1.430 m. si prosegue per una larga mulattiera che compiendo alcune svolte passa nei pressi di una sorgente e attraversa una macchia di faggi. Per pascoli si arriva al rio della Roccia che si supera tra rocce instabili. Ora con lunghi e comodi tornanti si guadagna quota sulle pendici erbose dove sovente si osservano camosci e stambecchi. Dopo due lunghi traversi separati da uno zig-zag ci si affianca al rio e lo si attraversa con una passerella di legno. Una breve successione di svolte conduce alla conca che ospita il lago e anche un casotto di vigilanza del Parco.