Difficoltà: Facile Livello: E - Escursionistico
Il percorso ad anello inizia e finisce al Santuario di Nostra Signora del Deserto. Questa località era chiamata Deserto poiché disabitata: esisteva solo un essiccatoio per le castagne con un affresco del'600 raffigurante la Madonna col Bambino, chiamata Madonna delle Tre Fonti per via delle tre sorgenti adiacenti alla struttura. Alla Madonna si rivolgevano i raccoglitori di castagne, i boscaioli e i carbonai; la tradizione popolare aveva attribuito all'immagine sacra diversi miracoli, portando in seguito alla sentita costruzione del Santuario. Dal piazzale del Santuario, scendendo una breve scaletta si incontra la cancellata che chiude la Grotta del Garbazzo (dal dialetto "grande buco"); da qui deriva l'altro nome noto: "Madonna del Garbazzo".
Si imbocca la strada sterrata che procede in piano nel bosco misto e aggira il Bric Mongarda portandosi dalla parte opposta della dorsale montuosa, lungo la Valle dei Tre Re. Prima di attraversare il torrente, si prende il sentiero a destra che porta in breve alla Tana dell'Arma. La particolarità di questa grotta e della circolazione sotterranea delle acque è spiegata attraverso pannelli illustrativi. Tornando indietro di pochi metri rispetto all'Arma, si prende il sentiero in salita, leggermente ripida, che in qualche minuto porta alla Tana dell'Armetta, grotta al cui interno si trovano i segni di estrazione di pietre da macina. Da questo punto si può decidere di tornare indietro ripercorrendo la strada più larga o continuare l'anello escursionistico che si fa più impegnativo. Si prosegue nel bosco in ripida salita fino a un crocevia: qui si scende a destra per strada forestale fino a un ruscello, in corrispondenza del quale si origina un sentiero che riporta al Santuario; lungo la discesa si incontra un rudere di un vecchio seccatoio a testimonianza della prevalente attività nel passato della Valle dei Tre Re.