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Sicuramente uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d'Italia che testimonia l'antico rapporto tra natura e uomo, si trova in Basilicata, a Matera a pochi chilometri di distanza dal confine con la Puglia.
Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana, è caratterizzato da una roccia tenera costituita da profondi solchi che disegnano rupi, forre, grotte, gravine utilizzate dall'uomo che vi si è insediato sin dalla preistoria. Esso è compreso tra le contrade poste tra la S.S. 7, la S.P. Matera-Ginosa-Montescaglioso e la S.S. 175.
La flora del Parco Regionale della Murgia Materana comprende 923 specie, cioè circa un sesto dell'intera flora nazionale e un terzo di quella regionale: un numero ragguardevole per un'area di circa 8000 ettari di superficie.
Un centinaio sono le specie rare e rarissime tra cui molte entità di irradiazione mediterraneo-orientale, 61 quelle di nuova segnalazione per la flora lucana e ben 36 sono le specie endemiche e subendemiche cioè quelle entità con areale costituito da aree geografiche abbastanza ristrette.
L'apparente asprezza del territorio del Parco della Murgia nasconde, in realtà, un ambiente naturale che colpisce per la sua bellezza segnata da imponenti pareti rocciose e dolci distese ondulate, profonde gole e fresche lame, che si presentano l'una dietro l'altra, in una continuità che non finisce di sorprendere.
Fra la gariga e la macchia mediterranea, nei boschetti residui di roverella e di fragno, si nasconde, oltre all'interessante flora rupestre, una fauna ricca e pittoresca.