Un esempio di recupero ambientale in cave dismesse da tempo è osservabile presso Cava Bomba; l'attività estrattiva, dalla fine dell'Ottocento fino alla metà degli anni '70 del secolo scorso aveva lasciato un'arida distesa di roccia spoglia di vegetazione e una parete alta e ripida in cui affioravano chiaramente gli strati di Biancone e Scaglia rossa, a testimonianza dell'antico fondale marino argilloso. Cessata nel 1974 l'attività dei cavatori e avviati alla fase di studio gli importanti reperti fossili, risalenti a 92 milioni di anni fa, trovati nella collinetta di argillite scura al centro del piano di cava, l'area fu oggetto di interventi mirati, con semina di specie vegetali amanti di climi temperati e terreni calcarei aridi (graminacee e leguminose, ma anche alberi e arbusti autoctoni) particolarmente adatte alla situazione quasi mediterranea locale e, in generale, dei soleggiati versanti esposti a sud dei Colli. Con il tempo l'ambiente si è arricchito della ginestra (Spartium junceum), della rosa di macchia (Rosa canina), di ornielli (Fraxinus ornus) e molte altre specie erbacee, arboree e arbustive.