La Cava di Monte Croce, ora dismessa e recuperata dal punto di vista ambientale dal Parco Regionale dei Colli Euganei, è uno dei siti più interessanti per i fenomeni geologici in essa visibili. La struttura della parete costituita da roccia vulcanica (latite), grazie allo sbancamento prodotto dall'attività estrattiva, è osservabile da più posizioni camminando nel piano di cava; nella parte più bassa si nota un esempio di "fessurazione colonnare", suddivisione in prismi regolari della roccia dovuti al raffreddamento repentino in ambiente marino del magma e in questo caso incurvati per effetto della gravità. Verso la sommità della parete la massa rocciosa ora compatta della latite presenta intercalato e ben visibile uno strato semi orizzontale di roccia sedimentaria (marna), poco spesso in altezza, ma ben distinto dal resto della parete anche per il colore più chiaro. Formato per deposizione di materiali (sedimenti) sul fondale dell'antico mare durante una pausa dei fenomeni vulcanici, questo strato è stato oggetto di studi approfonditi, in quanto furono rinvenuti fossili di organismi marini, risalenti a circa 33 milioni di anni fa.