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Parco Naturale del Lago di Candia

 

Itinerari

Le Colline moreniche

Il primo itinerario che suggeriamo vi consentirà di avere una visione d'insieme del parco e dei territori che lo circondano. Salendo sulla Collina di Santo Stefano, poco sopra l'abitato di Candia, e superando i vigneti e il bosco di castagni raggiungerete un punto panoramico posto a circa 400 metri di quota da cui potrete ammirare uno splendido panorama sul lago e sui rilievi circostanti. La passeggiata può proseguire tra i boschi freschi e silenziosi, vigilati dalla chiesa di Santo Stefano, testimonianza romanica della storia locale.
Di ritorno da Santo Stefano potrete superare il sottopasso della ferrovia e costeggiare la base della collina verso nord, fino al vecchio e diroccato Mulino Bianizzo, per osservare la zona delle "Fontane", risorgive che sgorgano qui più copiose che in altri punti del bacino, divagano per la strada e per la boscaglia fino a convogliarsi nel canale che porta le acque lontano dal bacino stesso. In primavera le mente acquatiche, il crescione, le carici di sorgiva, le felci femmina crescono qui sempre rigogliose, anche se il resto del territorio è in condizioni di siccità.

La Palude e le sponde

In qualsiasi stagione, ma evitando i momenti più caldi delle giornate estive, è possibile compiere l'esplorazione di tutta la sponda del lago, su un percorso di circa 6 km. Punto di partenza il Lido di Candia, sulla sponda occidentale del lago, dove esiste un piazzale per il parcheggio. La strada, asfaltata, si allontana dal lago in direzione di Candia, poi devia a destra verso la Canottieri, prosegue tra i filari di pioppi, frutteti (in primavera si acquistano in loco le ciliegie!) e campi di mais fino all'incrocio con quella che scende dalla stazione ferroviaria di Candia. Qui si imbocca il sentiero che costeggia la sponda nord del lago e si possono compiere diversi percorsi per avvicinarsi ed esplorare la palude, osservare la vegetazione dei canali, raggiungere il canneto e la sponda del lago. Solo il silenzio permette di osservare i piccoli vertebrati e la miriade di invertebrati che popolano questa ristretta fascia compresa tra l'acqua ed i terreni coltivati. Senza fatica alcuna è possibile invece ammirare un'incredibile varietà di libellule, alcune veramente spettacolari per dimensioni e vistosità dei colori. La sequenza di vegetazione di interramento è in alcuni punti ancora completa, dalla fascia acquatica alla boscaglia igrofila di ontano nero (Alnus glutinosa).
Proseguendo il cammino, il sentiero si allontana dal lago, poi svolta a destra e si raccorda alla strada asfaltata Vische - Caluso, da percorrere per compiere l'intero giro del lago e tornare al Lido. Avvicinandosi all'acqua lungo i punti accessibili della zona meridionale, è possibile osservare ancora la ricchezza di vegetazione acquatica: la superficie lacustre ospita, oltre all'onnipresente castagna d'acqua (Trapa natans), anche grandi chiazze di ninfee (Nymphaea alba) e nannufaro (Nuphar luteum).



La Palude e le sponde

In barca sul lago, a remi o a motore?

Il noleggio delle barche a remi è un'attività che a Candia non ha mai smesso di essere popolare, sia per i pescatori dilettanti che per le coppie di innamorati e le comitive di gitanti. La silenziosità del mezzo e la confidenza che gli uccelli hanno ormai acquisito verso gli innocui visitatori permettono di godere molto facilmente dello spettacolo degli anatidi intenti alla pesca, del rituale di corteggiamento degli svassi, dei piccoli da poco usciti dai nidi che sperimentano nuoto e immersioni.
Gli occhi più esperti possono anche scoprire il tarabusino (Ixobrychus minutus), dapprima in movimento tra la vegetazione di sponda e poi di colpo immobile, col collo teso ed il becco che punta verso l'alto. Leggerissime e mimetiche sulla vegetazione acquatica sono anche la folaga (Fulica atra) e la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus): la colorazione del becco e della placca frontale, bianchi nella prima e rossi nella seconda, distinguono questi due uccelli che appartengono alla famiglia dei Rallidi.
Attenzione comunque a non avventurarvi con l'imbarcazione nella fitta vegetazione acquatica: vi si aggroviglierebbero i remi nei robusti fusti sommersi delle piante. Curiosità botaniche: alla fine dell'estate, nei tratti di sponda dove l'acqua è meno profonda e non disturbata, si possono scoprire i più rari limnantemi (Nymphoides peltata) ed il morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae).
I visitatori più pigri, riluttanti all'idea di remare, possono invece godere dell'opportunità di un bel giro sul lago grazie alla nuova imbarcazione a motore acquistata nel 2003 dall'Ente Parco: il natante può ospitare fino a 18 persone ed è attrezzato anche per accogliere i disabili.


In barca sul lago, a remi o a motore?
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