Carta d'identità del Parco
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Riconoscimenti e Certificazioni
Statuto (PDF - 55Kb)
Il tratto costiero della Maremma toscana che va da Principina a Mare
fino a Talamone, ed è limitato ad Est in parte dalla via Aurelia, è
diventato, a partire dal 1975 (Legge Regione Toscana n.° 65 del 5
giugno 1975) il Parco Naturale della Maremma.
Esteso per 100 kmq.,
esclusa la fascia esterna di rispetto, il Parco confina a Sud e S/W con
il mare, sul quale si affaccia nella parte meridionale con una costa
alta ed erosa. Ad essa, più a Nord, succedono spiagge dove la copertura
vegetale è costituita da numerose specie pioniere, ben adattate al
difficile ambiente sabbioso e salmastro e sostituite da specie
caratteristiche della macchia mediterranea mano a mano che ci si
allontana dalla battigia.
La linea di costa è andata soggetta a forti mutamenti, oltreché nei
tempi geologici, nel corso degli ultimi decenni: per cui risulta oggi
avanzata a Sud di Marina di Alberese, mentre ha subito un notevole
arretramento al di qua e al di là di Bocca d'Ombrone.
Dal punto di vista naturalistico il complesso formato dai Monti
dell'Uccellina, dalla pineta di Marina di Alberese, dalla Foce del
fiume Ombrone e dalle Paludi della Trappola costituisce un prezioso
mosaico di ecosistemi sui quali ha agito in momenti e modi diversi
l'uomo, caratterizzando ulteriormente il paesaggio senza tuttavia
degradarlo e impoverirlo.
A Nord dell'Ombrone
A Nord dell'Ombrone
si presenta un territorio pianeggiante occupato dalle Paludi della
Trappola: un sistema di specchi d'acqua, in parte temporanei e in parte
permanenti (i così detti chiari o bozzi) cui si alternano rilievi
dunosi appena accennati. Un aspetto caratteristico di questo settore
del Parco è la presenza di bovini maremmani, mantenuti allo stato brado
durante tutto l'anno; le acque interne ospitano durante l'inverno un
gran numero di uccelli acquatici migratori, ma varie specie di avifauna
sono sempre presenti. I settori più lontani dal mare sono stati
bonificati e sono ora occupati da colture agrarie e da moderni
allevamenti zootecnici. Il territorio descritto è parte del delta
dell'Ombrone che taglia con un percorso a meandri il territorio del
Parco.
A sinistra della foce dell'Ombrone
A sinistra
della foce dell'Ombrone si estende un territorio caratterizzato da un
compatto sistema di dune intercalate da lame di limitata estensione e
coperte in buona parte da una pineta. La pineta di pino domestico è
separata dal mare da una fascia di pino marittimo, che assolve la
funzione di proteggere il territorio retrostante dall'azione dannosa
dei venti salati. Questa zona è attraversata da alcuni canali
artificiali che in parte risalgono alle prime bonifiche Lorenensi del
XVIII sec.
La parte centrale e meridionale del Parco
La
parte centrale e meridionale del Parco è dominata dai Monti
dell'Uccellina, un insieme di rilievi in parte di natura calcarea, in
parte silicea, che culmina nei mt. 417 di Poggio Lecci. Questi rilievi
sono oggi quasi completamente coperti da fitta vegetazione forestale
(macchia mediterranea). Solo la parte bassa delle pendici volte ad
oriente è stato disboscata e trasformata in pascolo o in uliveto. Sui
Monti dell'Uccellina appaiono antiche torri ed edifici religiosi che
testimoniano la passata presenza e attività dell'uomo in questa terra:
ricordiamo l'abbazia di San Rabano, in gran parte diroccata, le torri
di Castelmarino, di Collelungo, di Cala di Forno e della Bella
Marsilia. La storia dell'uomo non è ricordata soltanto da queste
vestigia medievali: presso Talamone incontriamo i ruderi di una villa
d'epoca romana, mentre nelle grotte formatesi ai piedi della scarpata
calcarea sono state trovate testimonianze preistoriche che ci riportano
fino al paleolitico.
La fauna
Il terriotrio del parco comprende una
successione di vari ecosistemi, in cui coesistono ambienti naturali e
ambienti antropizzanti, tutti ugualmente importanti per il ruolo
essenziale che svolgono nella vita della fauna selvatica. Ogni specie
ha i suoi ambienti elettivi.
La vegetazione
Formato da due grandi unità
geomorfologiche, costituite dai monti dell'Uccellina e dalla piana
dell'Ombrone, il Parco della Maremma raccoglie una grande varietà di
aree vegetazionali.
Il Parco ed il territorio
Il paesaggio presente
all'interno del Parco è molto simile a quello tipico della Toscana
Meridionale, caratterizzato da forme dolci e dincisioni vallive poco
accentuate.
Idrografia
All'interno del Parco si possono
distinguere due tipi di reticolo idrografico: il primo caratterizzato
da una rete di corsi d'acqua secondari, prevalentemente artificiali,
realizzati a seguito della bonifica della pianura e facilmente
riconoscibili dal loro andamento rettilineo e dai loro argini manufatti.