Il Parco dell'Uccellina, pur essendo un territorio caratterizzato da una folta vegetazione, pullula di testimonianze storico-artistiche di grande importanza, molto eterogenee fra loro, risalenti a varie epoche e frutto di realtà ed esigenze diverse. Il territorio del Parco è oggi suddiviso fra i Comuni di Grosseto, di Magliano in Toscana e di Orbetello, mentre anticamente la zona subì varie dominazioni.
Nel XV secolo la minaccia sempre crescente della potenza turca fu una delle maggiori preoccupazioni per i sovrani occidentali in quanto la pirateria faceva parte della politica marinara di queste popolazioni. I pirati infatti avevano l'obbligo di dividere il bottino con il loro governo, pertanto questa attività rappresentava per esso uno dei maggiori cespiti di guadagno; inoltre, va considerato che i pirati non si limitavano ad assalire le navi, ma facevano anche scorrerie e razzie sulla terraferma. Queste incursioni durarono, anche se con minore intensità, fino a tutto il XVIII secolo.
Torri visitabili
Il complesso abbaziale di San. Rabano, posto a cavallo tra Poggio Lecci
e Poggio Alto, risulta indicato alla fondazione, avvenuta nei primi del
XII sec., come Monasterium Arborense o Monasterium de Arboresio o
Alberese.
L'etimologia del nome rimane incerta fra le parole arbor,
albero, e albarium, riferito alla pietra biancastra dei monti
dell'Uccellina. Nel primo documento che si conosca il nuovo nome sembra
soppiantare un precedente Sancta Maria de Arboresio, mentre
successivamente viene semplicemente indicato come Domus et loci ordinis
Sancti Benedecti de Arboresio. Per quanto diffusa, sembra poco
probabile l'ipotesi della derivazione del nome attuale da un più antico
romitorio posto più a valle, mentre è da ritenersi più valida la teoria
che vede nascere "S. Rabano" come uso improprio e arbitrario del nome
Sancti Rafani Praeceptor costruttore della chiesa terminata nel 1587 in
Alberese e ritenuto, dalla critica sette - ottocentesca, l'ultimo Abate
dell'Abbazia. Il complesso, sorto nell'XI sec. come insediamento
benedettino cassinese, raggiunse il pieno sviluppo soprattutto nel
corso del secolo successivo ad opera dei benedettini cistercensi.