(San Rossore, 16 Mar 18) 17 sono gli ettari di habitat compensati rispetto ai quasi 8 coinvolti dagli interventi. 5727 sono gli alberi che vengono ripiantati contro i 937 abbattuti. 63 sono gli edifici demoliti con conseguente rinaturalizzazione di 9 ettari di terreni. Questi sono i dati principali che riguardano le compensazioni ambientali richieste e progettate a seguito della valutazione d'incidenza negativa effettuata dai tecnici del Parco, coadiuvati dal Comitato scientifico. Questi lavori rendono artificiali 7,63 ha di suolo (con la perdita di: 0,85 ha di Habitat prioritario, 4,95 ha di Habitat di interesse comunitario e 1,83 ha di altro suolo naturale) e causano disturbo nelle fasi di cantiere per una superficie stimata di 38 ha. L'infrastruttura, lunga circa 2,5 km, è costruita su un terrapieno di altezza variabile rispetto al suolo e taglia foreste periodicamente allagate e su foreste su rilievi paleodunali. I costi sono a carico del progetto finanziato dal Governo degli Stati Uniti d'America e assommano a € 1.860.643,63 per i lavori di restauro ecologico e a € 150.000,00 per i monitoraggi. L'individuazione delle aree da compensare è distribuita nella ZSC interna alla base di 16,86 ha distribuiti in 68 siti (vedi Mappa A-1 e A-2 allegate). Le misure proposte sono atte a compensare alcuni di questi aspetti degradati come la frammentazione degli habitat naturali che è uno dei principali elementi critici della ZSC e assieme alle misure di mitigazione previste: contenimento delle popolazioni di ungulati (già in atto), la piantumazione di oltre 9000 tra alberi ed arbusti e la gestione delle acque superficiali (per evitare fenomeni di ulteriore frammentazione, salinizzazione o inquinamento) possono migliorare lo stato di conservazione della ZSC. Questo avviene anche con la demolizione di costruzioni, solette di cemento e strade asfaltate e con la ricostituzione delle lame, delle dune e dei popolamenti vegetazionali nelle zone restaurate.
Portata delle misure compensative (superficie e popolazione)
Impatto Entità (ha) Coefficiente Tot. da restaurare (ha) (= entità * coeff.)
Sottrazione habitat
91E0* 0,10 2 0,60
91F0 1,55 1,5 5,85
92A0 0,86 1,5 1,92
9340 2,54 1,5 5,86
Sottr. suolo
naturale 1,83 1 2,63
TOT. sup. da compensare 16,86
Esso comprende anche il ripristino di due lame interessate dagli interventi ripristino per circa 3.000 mq secondo i principi del WMP Wetland Managemant Plan già in uso dal 2012 per mitigare le attività della base. Le pinete inoltre sono interamente recuperate in ASA e LTA su 7,71ha. In totale già nella VInca sono previsti le piantumazioni di oltre 5.000 alberi appartenenti al corteggio floristico dei boschi mesoigrofili e delle leccete (almeno 8 specie).
Misure di attenuazione previste dal progetto
- variante al piano di taglio e reimpianto in vigore per la mitigazione degli effetti del taglio degli alberi nelle pinete in potenziale habitat 2270* con anticipo di alcuni tagli e ulteriori reimpianti per attenuare gli effetti dei tagli di progetto.
- interruzione lavori 1 marzo-1 luglio: tutela specie in habitat 91E0*, 91F0, 92A0 e 9340.
- prevenzione sversamenti accidentali: tutela specie in habitat 91E0*, 91F0, 92A0 e 9340.
- sopralluoghi con personale specializzato (per verificare la presenza di specie protette ed eventualmente allontanarle prima di iniziare i lavori fuori dal periodo riproduttivo della fauna) in tutti gli habitat interessati.
- installazione 150 nidi artificiali (per avifauna, rapaci diurni e notturni, chirotteri e altri mammiferi).
- piano di gestione canali di drenaggio (per mantenere l'equilibrio idrogeologico dell'area) per diminuire l'effetto di interazione con la falda, utile per tutti gli habitat, soprattutto per il 91E0* e 91F0.
In fase di esercizio:
- rinaturalizzazione di una parte di aree occupate da edifici dismessi in ASA per la sottrazione di habitat 2270* e suolo naturale.
- piano pluriennale di controllo ungulati (prosecuzione dell'attuale dal 2017 al 2020) con obiettivo cattura 900 daini e 100 cinghiali/anno (adeguandosi al Piano di controllo del Area protetta) e necessario per tutti gli habitat della base: 91E0*, 91F0, 92A0 e 9340 ecc.
- piano esecutivo eradicazione Phytolacca americana utile in particolare per la rinaturalizzazione degli habitat 2270* e 9340.
- realizzazione di 4 aree umide per compensare l'impermeabilizzazione delle nuove pavimentazioni per attenuare la sottrazione di un'area umida 91E0* con realizzazione delle zone umide WR", WR3, WR6 e WR7 (vedi tavola 4 studio incidenza e sotto progetto di compensazione).
- demolizione di tutti gli edifici dismessi in ASA con recupero di 8,36 ha per attenuare la perdita di tutti gli habitat sopracitati.
- rimboschimento 8,36 ha (v. sopra) con 5.727 alberi, in relazione alla specie e alla classe diametrica degli alberi abbattuti nei diversi habitat oggetto degli interventi.
- 2 sottopassi per la fauna per compensare gli effetti di isolamento ecologico a carico della piccola fauna (mustelidi, insettivori, testuggini d'acqua, ofidi, anfibi e invertebrati ecc.) delle nuove infrastrutture.
- Ripristino continuità idraulica ed ecologica del canale di drenaggio (canale orientale) sempre per compensare gli effetti di isolamento ecologico a carico della piccola fauna (mustelidi, insettivori, testuggini d'acqua, ofidi, anfibi e invertebrati ecc.) delle nuove infrastrutture
- Demolizione solette in calcestruzzo degli edifici dismessi (tot. 0,80 ha) per ricostituire habitat naturali