Un prodotto agroalimentare del tutto particolare: il miele di edera.
Tale pianta, noto rampicante spesso coltivato anche per finalità ornamentali nelle nostre case, e presente in alcune zone del Parco, in particolare nell'area di Campaldo, ai margini della Tenuta di San Rossore, fiorisce nei mesi autunnali, con piccoli fiori bianchi che rilasciano nell'ambiente un profumo intenso.
La fioritura dell'edera, una delle ultime della stagione, è di vitale importanza per l'alveare poiché permette alle api di raccogliere un nettare ed un polline fondamentali per la costituzione delle scorte invernali, senza mettere a repentaglio la loro sopravvivenza. Quando il raccolto è abbondante, le api, dopo aver immagazzinato il miele nelle loro "cantine", riescono a produrre un miele molto aromatico, con persistenti note arboree, dal colore chiaro tendente al bianco, con una consistenza molto compatta, con un sapore ed un profumo ineguagliabili.
La principale difficoltà nella sua produzione è da ricondurre all'elevata ricchezza di glucosio, che può raggiungere anche il 70% e fa sì che in condizioni particolari come le basse temperature - molto frequenti nel periodo in cui tale miele viene prodotto - esso possa cristallizzare dentro il melario, rendendone di fatto impossibile l'estrazione e vanificando molto lavoro.