Il sentiero che attraversa la riserva naturale della Lecciona è di particolare valore ambientale e naturalistico perché permette di attraversare tutti gli ambienti naturali che fanno parte del Parco dal bosco fino alla spiaggia libera della Lecciona, sicuramente la più bella spiaggia allo stato naturale che si trova nel Parco.
Il percorso inizia dal viale dei Tigli, proprio davanti alla Villa Borbone. Da segnalare sono i ponticelli in legno che permettono l'attraversamento delle grandi lame poste tra via delle Viareggine e via della Sconfinata. Si tratta di un tratto particolarmente suggestivo in cui il visitatore può osservare dall'alto lo spettacolo delle lame, depressioni colme d'acqua in inverno, in cui il bosco di caducifoglie raggiunge tutto il suo massimo sviluppo.
I visitatori durante le escursioni saranno accompagnati da guide ambientali professioniste con esperienza pluriennale e specializzate da un lungo training compiuto nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Le escursioni guidate possono avere la durata di mezza giornata (costo 120 €) o di una giornata intera (costo 180 €). Il costo è da intendersi per ogni gruppo di max 25 persone.
Abbigliamento consigliato: è preferibile un abbigliamento adeguato ad un percorso di trekking (scarpe da ginnastica/scarponcini, mantella utile in caso di pioggia, cappellino).
Non dimenticate borraccia, binocolo e macchina fotografica, elementi base per un buon naturalista!
Il nuovo percorso naturalistico nella Macchia Lucchese è stato realizzato adottando tutte le misure necessarie per offrire la migliore fruizione possibile anche ai disabili motori: un fondo battuto per un agevole scorrimento delle ruote delle carrozzelle, pontili in legno per superare le zone soggette ad allagamenti (lame), cartelli informativi ed un piccolo osservatorio.
L'itinerario parte dal Viale dei Tigli, che unisce Viareggio a Torre del Lago Puccini, proprio davanti a Villa Borbone, sede di un centro visite del Parco aperto tutto l'anno e procede in direzione del mare fino alle dune costiere, attraversando la Riserva Naturale della Lecciona e consentendo al visitatore di incontrare tutti gli ambienti più significativi della Macchia Lucchese.
Ambienti più significativi attraversati dal percorso
1 - Spiaggia e dune costiere
Qui la vita è dura! Le fortissime escursioni termiche tra giorno e notte, i forti venti, l'elevatissima evaporazione e la mancanza d'acqua costituiscono condizioni climatiche avverse che le piante pioniere presenti in questa fascia devono affrontare.
2 - Duna consolidata
Su queste dune gli alberi sono rari e non possono crescere in altezza a causa dei forti venti marini. Il ginepro coccolone, con le sue foglie ad ago che non permettono la dispersione dell'acqua accumulata, è la pianta dominante in questi luoghi.
3 - Stagni retrodunali
Nelle depressioni che si formano fra le dune, spesso affiorano acque provenienti dalle falde superficiali. Qui proliferano svariate forme di piante palustri e trovano rifugio molte specie di uccelli, soprattutto durante i periodi migratori.
4 - Bosco planiziale
Questo è un bosco mediterraneo atipico, molto più umido grazie alla presenza delle Alpi Apuane a ridosso del litorale. Qui è possibile attraversare diversi habitat che si alternano ripetutamente: "dune fossili", i tomboli, dominati dal bosco a sclerofille sempreverdi quali leccio e pino; zone depresse, le lame, spesso allagate per numerosi mesi all'anno, popolate da ontani e frassini, tipici rappresentanti del bosco igrofilo; infine, zone intermedie, caratterizzate dal bosco mesofilo, con farnie e pioppi.
Forse non tutti sanno che...
Un ipotetico viaggiatore che fosse giunto nel nostro territorio prima del 1700 non avrebbe trovato nemmeno un pino, ma una vegetazione più varia, in un terreno principalmente paludoso, con frassini, ontani, farnie, e lecci nelle poche zone asciutte.
Le pinete che ancora oggi caratterizzano larga parte del territorio versiliese sono state interamente piantate fin dal '700, sulle antiche paludi che erano state "asciugate" (bonificate), per ricostituire velocemente una protezione dai venti marini e al tempo stesso, ottenere legna e – con il pino domestico – pinoli.
Oggi in Macchia Lucchese stiamo assistendo ad una trasformazione del bosco: i pini domestici, molto meno longevi delle latifoglie, crollano progressivamente lasciando il posto alle specie vegetali sottostanti originarie e molto meglio adattate alle caratteristiche dell'area. In alcune zone invece, laddove il piano di gestione forestale ha deciso di mantenere la pineta, si deve intervenire con il taglio del pino giunto a fine ciclo e la successiva piantagione di nuovi, giovani pini.
Per maggiori informazioni sull'accessibilità nel Parco visitare la relativa Sezione.