Il Parco sta portando avanti dal 2001 il progetto di reintroduzione del Grifone. Dopo un periodo di acclimatazione nelle voliere appositamente costruite nel comune di Civita (CS) sono stati liberati, nella suggestiva valle del canyon del Raganello - ritenuto un habitat ideale - diversi esemplari provenienti dalla Spagna.
Perche' reintrodurre proprio il Grifone, un avvoltoio, animale che nell'immaginario culturale collettivo non suscita un eccessivo entusiasmo? Una specie non molto conosciuta se non per la recente associazione, seppur fantastica, di Potteriana derivazione: la squadra del Griffon d'oro citata nei romanzi della saga di Harry Potter?
Perche' gli avvoltoi sono strettamente legati all'uomo: si nutrono di carcasse di animali, hanno da sempre beneficiato delle attivita' umane che hanno modificato il paesaggio attraverso il taglio di boschi per creare terreni agricoli e pascoli per le greggi ed armenti.
Non sempre e' stata una convivenza pacifica. Infatti, come per l'Aquila e il Lupo ed altri carnivori, gli avvoltoi sono stati considerati, a torto, competitori per il cibo nonche' pericolo per l'incolumita' delle persone e, quindi, oggetto di spietata persecuzione. Cosi' e' cominciato un rapido declino di questi animali facilitato oltre che da persecuzione diretta, attraverso l'uccisione e l'avvelenamento, anche indiretta dovuta, soprattutto, ai cambiamenti delle pratiche zootecniche, all'abbandono delle campagne e della pastorizia estensiva, alle nuove norme sanitarie che di fatto riducono la disponibilita' di carcasse di animali sul territorio, ad una generale diminuzione degli ungulati selvatici e per ultimo all'estensione delle reti elettriche e di parchi eolici con aumento dei casi di collisione e di elletrocuzione di questi animali dotati di grande apertura alare.
In alcuni casi questo declino ha raggiunto i livelli di estinzione locale, come per il Grifone in Italia ove la sua presenza stabile si era ridotta, nel secolo scorso, ad alcune colonie nella Sardegna nord-occidentale. In questo scenario non roseo, si e' andata evidenziando l'importanza dell'esistenza delle aree naturali protette che con le loro misure di protezione e conservazione hanno permesso l'attuarsi di alcuni progetti di reintroduzione e ripopolamento di alcune specie di avvoltoi.
Nel Parco Nazionale del Pollino la storica presenza di questo maestoso uccello, seppur non testimoniata da dati storici, puo' certamente essere sostenuta dall'esistenza di habitat favorevoli per questa specie. In particolare lo studio di fattibilita' ecologica e tecnica, eseguito dall'Istituto di Scienze Morfologiche dell'Università degli Studi di Urbino nell'ambito della fase preparatoria alla reintroduzione, ha individuato diverse aree geografiche nel territorio del Parco ecologicamente idonee alla reintroduzione del grifone: la Valle del Raganello e il comprensorio del Monte Pollino; l'Alta Valle del Fiume Argentino e la Media Valle del fiume Lao.
Il progetto di reintroduzione del Grifone nel territorio del Parco Nazionale del Pollino ha come obiettivo quello di permettere l'instaurarsi di una minima popolazione vitale dell'avvoltoio nella speranza di creare un "ponte" con le altre popolazioni reintrodotte in Sicilia e in Abruzzo.
Oltre tutto la sua presenza potrebbe essere un elemento cardine al fine di favorire la sopravvivenza di altri necrofagi quali il Capovaccaio (Neophron percnopterus), che infatti più volte e' stato visto affiancarsi ai grifoni reintrodotti, seppur per periodi limitati della sua migrazione estiva dai territori africani di svernamento, ed un eventuale ritorno di altre specie di avvoltoi come ad esempio il Gipeto (Gypaetus barbatus), gia' reintrodotto nelle Alpi e la cui presenza nel territorio del Parco del Pollino e' storicamente segnalata.
Questi obiettivi ben si inquadrano nella mission di un'area protetta nonche' negli scopi delle direttive "Habitat" n. 93/42/CEE (recepita in Italia dal D.P.R. 357/97) e nella Direttiva "Uccelli" n. 79/409/CEE (recepita in Italia dalla Legge Nazionale 157/92).
Infine, in un'ottica socio-economica, la presenza di questo animale facilmente osservabile per le sue dimensioni e per i suoi voli planati da grande veleggiatore e il suo comportamento sociale tipicamente gregario, puo' costituire un'attrattiva dal punto di vista turistico-educativo-ricreativo.