(Rotonda, 27 Nov 12) "Lupo e allevamento, le forme del conflitto, le prospettive di convivenza". E' questo il tema previsto per il terzo meeting del Network Istituzionale che si terra' a Frascineto, nel Centro visite della Biodiversita' del Pollino, i prossimi 29 e 30 novembre, nell'ambito del progetto LIFE WOLFNET, finanziato dall'Unione Europea per il progetto LIFE+2008 e promosso da Parco Nazionale della Majella, Parco Nazionale del Pollino, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - Monte Falterona e Campigna, Provincia dell'Aquila, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana, Legambiente.
Ad essi si aggiungono come co-finanziatori 8 enti pubblici tra riserve naturali, parchi nazionali e regionali e province appenniniche.
Durante il primo incontro, che sara' aperto giovedi' 29 dai saluti del Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, gli interventi dei partecipanti si concentreranno sul tema "Lupo e zootecnica: procedure di indennizzo, innovazione, prevenzione, mitigazione del conflitto".
Venerdi' 30, Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, aprira' invece la tematica "La conservazione del Lupo in Appennino: attuali criticità e sinergie istituzionali".
Il progetto ha come obiettivo principale la riduzione dei fattori di rischio per il lupo legati sia al conflitto lupo-bestiame sia alle attivita' umane che possono causare disturbo alla riproduzione e sopravvivenza della specie, lo sviluppo e l'implementazione di modelli ideali per la protezione e gestione della specie nel contesto appenninico, il miglioramento dello stato di conservazione della specie che permetta di mantenere popolazioni stabili e vitali. Inoltre, il progetto si propone di combattere il fenomeno della mortalita' legale e ridurre i rischi sanitari che possono influenzare negativamente la specie.
Il lupo, dopo aver conosciuto una fase di declino dovuto alla persecuzione umana diretta e indiretta, si sta lentamente espandendo su tutta la catena appenninica fino ad arrivare al territorio delle Alpi occidentali. La tutela della specie gode, attualmente, di uno stato di protezione tale da garantirne la conservazione ma, nonostante cio', il conflitto con il settore zootecnico e' una problematica da affrontare con attenzione. Negli anni, la tendenza generale ha visto una diminuzione del numero totale di attacchi e di vittime, in particolare se si considerano le aree di presenza stabile della popolazione di lupo. In queste aree le azioni di prevenzione intraprese hanno permesso l'attenuazione del conflitto tra lupo e zootecnia, risultato piu' difficile da ottenere nei primi anni di ricolonizzazione. Non e' possibile, infatti, porsi come obiettivo l'eliminazione totale del conflitto trattandosi di specie in fase di espansione sul territorio nazionale, ma si puo' soltanto programmare strategie per contenere i conflitti e i danni sulle attività umane, come ad esempio sistemi di prevenzione o di indenizzo alternativo o il monitoraggio dei lupi attraverso catture e successivi rilasci dopo l'apposizione di radio collari.
L'Ente Parco del Pollino ha deciso di migliorare la qualita' dell'indennizzo attraverso l'istituzione del Gregge del Parco che prevede la possibilita' per l'allevatore di poter scegliere, nel caso di capo ovi-caprino predato per aggressione da lupo, tra indennizzo economico e restituzione del capo. Migliorare il rapporto uomo-lupo si puo' attraverso un'educazione ambientale mirata ad una corretta gestione di tale rapporto. Il terzo meeting "Lupo e allevamento" si propone come obiettivo la definizione di strategie condivise per una corretta gestione del lupo, mettendo a confronto tutti i portatori d'interesse, dal mondo scientifico a quello zootecnico, dal mondo sanitario a quello delle aree protette.