(Rotonda, 11 Dic 13) (infoParco) - La Conferenza Nazionale "La Natura dell'Italia. Biodiversita' e Aree protette: la green economy per il rilancio del Paese" organizzata dal Ministero dell'Ambiente e prevista nei giorni 11-12 dicembre, offre importanti spunti di riflessione sul rapporto tra natura ed economia.
L'analisi di questo rapporto ed in particolare il riconoscimento economico dei servizi ecosistemici generati dai Siti Natura 2000, sono gli obiettivi del progetto Life Making Good Natura, primo nel suo genere in Italia, ad attribuire un valore economico alle risorse naturali.
Il Parco Nazionale del Pollino e' partner di questo ambizioso progetto, con il CURSA capofila (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l'Ambiente), il WWF Italia, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l'EURAC (Accademia Europea di Bolzano), l'ERSAF Lombardia (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste), la Regione Sicilia (Azienda Foreste Demaniali), il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello (Pesaro – Urbino), che nasce con l'intento di collocare al centro del dibattito economico il valore dei benefici forniti dagli ecosistemi e sviluppare nuovi percorsi di governance ambientale al fine di fornire agli Enti pubblici ed ai Gestori della Rete Natura 2000 soluzioni e strumenti finanziari che assicurino la massima efficacia nella conservazione dei beni ambientali.
La disponibilita' d'acqua, la fertilita' del suolo, la regolazione del clima, l'impollinazione delle colture, la ricchezza di biodiversita' sono soltanto alcuni tra i servizi ecosistemici che sostengono la societa', eppure questi beni naturali non appaiono nei tradizionali bilanci tanto da risultare invisibili, spesso, nel processo decisionale.
La crescita della popolazione mondiale ed il costante deterioramento delle condizioni ambientali hanno indotto, gia' da tempo, alcuni organismi internazionali ad intraprendere studi e progetti sulla valutazione economica dei servizi ecosistemici: tra questi, ad esempio, il TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity), un'iniziativa globale nata nel 2007 in Germania per volere dei ministri dell'Ambiente dei Paesi del G8+5 con lo scopo di analizzare i benefici economici della biodiversita', evidenziando i crescenti costi dovuti alla sua perdita e alla degradazione degli ecosistemi.
Proprio per questo, Making Good Natura, il primo progetto nel suo genere in Italia, ha l'obiettivo di attribuire un valore economico ai servizi forniti dagli ecosistemi dei Siti della Rete Natura 2000.
Il Parco Nazionale del Pollino partecipa al progetto con due Siti d'Importanza Comunitaria: "Fagosa - Timpa dell'Orso" e "La Petrosa".
Il SIC "Fagosa - Timpa dell'Orso", a cavallo tra due Regioni, la Basilicata e la Calabria, si estende su di una superficie di circa seimila ettari. Il territorio e' quasi del tutto ricoperto da boschi di faggio. Si evidenzia la presenza di un importante popolamento vetusto di Faggio, radicato nel comune di Rotonda (PZ), esteso circa 50 ettari, con numerosi esemplari di circa 300-350 anni di eta'. Altresi' importanti i boschi misti di Abete-Faggio che si trovano nel Comune di Terranova di Pollino e San Severino Lucano dove si possono osservare esemplari di mole notevole. Ma la peculiarita' della componente forestale e' rappresentata dai popolamenti di Pino loricato che all'interno del SIC, tuttavia, interessano solo i costoni orientali di Serra Crispo e Serra delle Ciavole.
Il SIC "La Petrosa", situato a ridosso del tessuto urbano della Citta' di Castrovillari (CS), si estende su una superficie di circa 350 ettari. Il SIC deve il suo nome alla notevole rocciosita' ed e' importante per la presenza di formazioni vegetali rade con arbusti bassi e spinosi e vaste praterie a dominanza di Stipa austroitalica (Stipa austroitalica).
L'importanza della "Petrosa" e' legata all'avifauna presente essendo l'unico posto in Italia dove e' possibile rinvenire la nidificazione contemporanea di tutte e cinque le allodole italiane: Calandra (Melanocorypha calandra), Cappellaccia (Galerida cristata), Tottavilla (Lullula arborea), Allodola (Alauda arvensis) Calandro (Anthus campestris).
Nei prossimi mesi si svolgeranno numerose attivita' di studio con i partner del Life MGN, che porteranno ad ulteriori analisi nei 21 siti della Rete Natura 2000 del progetto in modo da definire un nuovo modello di governance delle aree Natura 2000 agroforestali.
L'auspicio e' quello di arrivare alla fine del progetto, previsto per il 2016, alla messa a punto di un modello innovativo di Governance dei Siti della Rete Natura 2000 tale da creare i presupposti per il raggiungimento di un'efficace gestione degli habitat e delle specie animali e vegetali designati dalle Direttive Habitat e Uccelli, fornendo agli amministratori degli stessi Siti della Rete Natura 2000 strumenti di gestione e autofinanziamento che costituiscano forme di remunerazione delle attività di tutela.