(Rotonda, 13 Nov 14) Investimenti, tra pubblico e privato, progetti di valorizzazione degli ambienti naturali e dei 56 comuni del Parco del Pollino. La Basilicata del sud e la Calabria del nord godranno d'ora in poi di un "vestito" del tutto nuovo in tema di certificazione della qualita' ambientale dell'area protetta calabro-lucana, che dovra' essere mantenuto conforme ai precetti dettati da Europarc per rimanere nell'olimpo delle aree protette d'Europa. Al Parco del Pollino e' stata, infatti, concessa la Carta Europea del Turismo Sostenibile.
L'importante notizia sara' illustrata venerdì 14 novembre, alle ore 15, nel corso di una conferenza stampa presso la sala riunioni della Comunità del Parco, a Castrovillari (Palazzo Gallo - corso Garibaldi), dal presidente e dal direttore dell'Ente Parco Nazionale del Pollino, rispettivamente Domenico Pappaterra e Annibale Formica, alla presenza dei presidenti dei Parchi nazionali del Sud Italia che sempre domattina si riuniranno nello stesso posto per un incontro operativo sulla partecipazione delle aree protette del bacino del Mediterraneo a Expo2015.
Il Parco del Pollino ha aderito alla Carta Europea del Turismo Sostenibile nella convinzione che questo strumento rappresenti un efficace modello di cooperazione con la propria comunita' e fornisca un supporto essenziale per accrescere la qualità dell'offerta turistica, anche perche' rappresenta un importante momento di dialogo tra il Parco e la sua Comunita'. Concessa il 6 novembre scorso, la Carta sarà materialmente consegnata durante una cerimonia l'11 dicembre a Bruxelles e dovrà essere sottoposta a rinnovo dopo cinque anni.
Il processo di definizione della strategia e del Piano d'Azioni (61 azioni) per aderire alla CETS e' iniziato ad aprile 2012 e si e' concluso a dicembre 2013 con la valutazione da parte del valutatore spagnolo Josep M. Prats Santaflorentina.
Tra le azioni degne di nota vi e' l'intenzione del Parco di acquisire i terreni compresi all'interno di alcune delle aree di maggiore interesse naturalistico e paesaggistico al fine di poter realizzare una pie' continua ed intensa politica di tutela e valorizzazione. In particolare nelle aree dei boschi di quota e del piano poste nel cuore del Parco, intorno ai Piani di Pollino (risorse stimate 4milioni e mezzo di euro). Ma vi e' anche il monitoraggio degli incendi; la tutela della Valle dell'Argentino; la regolamentazione delle attivita' che si svolgono sul fiume Lao; la georeferenziazione degli alberi "Padri", ovvero di quelli secolari e monumentali, ed altri. Saranno, poi, continuate le indagini sulla percezione dei visitatori (ma anche quella della popolazione) e sulle caratteristiche della domanda turistica; incrementata l'accessibilita' delle aree naturali e dei servizi e resa il più possibile aperta la fruizione del territorio del Pollino. Tra le azioni chiave rientra anche quella da poco varata del rilancio del Marchio del Parco e diverse altre che riguardano il turismo culturale e i co-eventi organizzati dal Parco. Un ruolo fondamentale nella definizione della strategia e nel percorso di adesione alla CETS l'ha avuto il Forum che si vorrà maggiormente estendere alle Istituzioni locali per una ulteriore e migliore condivisione.
L'area della CETS, data la particolare articolazione del territorio protetto calabro-lucano, e' stata suddivisa in quattro zone: area Tirreno (Orsomarso occidentale), area Ionio (Raganello - Caldanelle), area Mercure - Coscile - Orsomarso Meridionale (Esaro) - area Sinni - Serrapotamo - Sarmento.
Altre caratteristiche saranno illustrate venerdì 14 durante la conferenza stampa in cui i presidenti dei Parchi del Sud annunceranno anche le modalità di partecipazione di Parchi ad Expo2015.
Roberto Fittipaldi