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Daniele Kihlgren interessato al recupero di Laino Castello

(28 Mag 09) Il borgo "fantasma" di Laino Castello potrebbe ritornare a vivere. La possibilità concreta che il centro storico di Laino Castello sia restaurato e ritorni ad essere un centro da adibire all'ospitalità diffusa oltre che dedito a fini scientifici passa per l'interesse di un filosofo\imprenditore  Daniele Kihlgren, l'italo-svedese artefice della rinascita di Santo Stefano di Sessanio, il borgo abruzzese ritenuto tra i cento borghi più belli del mondo, che ha resistito al terremoto di L'Aquila.

Kihlgren, che è presidente del cda della società Sextantio, è stato a Laino Castello. Qui, insieme con il sindaco, Giovanni Cosenza, l'assessore alla Comunità montana italo-arbereshe del Pollino, Tanino Palermo e il presidente del Parco, Domenico Pappaterra ha compiuto un sopralluogo durante il quale, soprattutto, si è innamorato dell'incantevole paesino abbandonato dagli anni Ottanta per instabilità idrogeologica. Ora che il vincolo che lo costringeva ad essere "fantasma" ed inuitlizzato è stato rimosso, l'idea del Comune e del Parco è di poter recuperare gli antichi manufatti abitativi per crearvi un paese albergo dell'area naturale protetta calabro-lucana. Questo progetto potrebbe essere realizzato proprio da Kihlgren tramite la sua società, che acquisirebbe gran parte del centro storico (ovviamente nel rispetto delle procedure pubbliche) . Gli enti, invece, tratterebbero per uso pubblico una porzione dove realizzare l'ambizioso e mai tralasciato progetto di un centro studi, un hub scientifico dove far convergere studiosi di natura, storia e antropologia da tutto il mondo, studi che Kihlgren e la Sextantio hanno in Abruzzo commissionato al Museo delle Genti d'Abruzzo inseguendo anche l'identità culturale insieme a quella storico-paesaggistica come obiettivo più vero e profondo della società. Un impegno etico e culturale che si trasforma nelle mani della Sextantio, in un modello economico per l'intero territorio

Che il borgo rinasca, dunque, non è più solo un auspicio. E che rinasca bene è una promessa garantita dalla competenza e dall'esperienza di Kihlgren. La sua tecnica è infatti ricostruire con materiali antichi e competenze moderne e chiedere la totale inedificabilità agli enti territoriali come premessa di conservazione dell'intima suggestione di questi borghi.  Kihlgren e la sua società Sextantio sono associate a Symbola, la Fondazione per le qualità italiane alla quale pure il Parco del Pollino aderisce.

«Grazie proprio a questa felice sinergia - ha spiegato il presidente del Parco, Pappaterra - il quarantenne scopritore di borghi antichi, potrebbe dare un ulteriore esempio di come la soft economy possa adattarsi alla realtà del Pollino nel rispetto dell'ambiente, utilizzando un "approccio eticamente compatibile, esaltando i patrimoni locali e valorizzando le conoscenze e le competenze delle risorse umane". L'esempio di Kihlgren, finito in tutti i giornali del mondo, sarà di sicuro utile al futuro del nostro Parco».

Il sindaco di Laino Castello ha ringraziato per la disponibilità manifestata e si è impegnato a trasmettere alla società tutta la documentazione relativa perché questa valuti l'eventuale acquisizione e il conseguente recupero.
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