(27 Apr 24) È uscita la seconda edizione del volume di Giuseppe De Polo "La Pieve di Trebbio e dintorni, paesaggio, storia, architettura", una corposa ricerca storica dedicata - come recita il sottotitolo - alle "Vicende di piccoli nobili inquieti e di una chiesa nata tre volte". Il fulcro del lavoro è infatti la nota e antica chiesa plebana posta nel cuore del Parco regionale dei Sassi di Roccamalatina, nel territorio del comune di Guiglia, proprio di fronte alle spettacolari guglie arenacee che danno il nome all'area naturalistica protetta. Un "romanico" di fondazione davvero antica, se è vero che viene citato sulle carte già prima dell'Anno Mille e le prime notizie risalgono al 1163, quando la chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, esisteva già da almeno un secolo.
Questa seconda edizione del volume è stata riveduta e ampliata dall'autore Giuseppe De Polo, insegnante modenese di storia e filosofia in pensione, vecchia conoscenza del Parco dei Sassi, per il quale ha svolto per anni mansioni di guida ambientale.
Il libro, che presenta un ricco corredo iconografico, è diviso in due parti. Nella prima, l'autore traccia il contesto ambientale e storico in cui si colloca la Pieve di Trebbio; nella seconda viene trattata la storia e il travagliato percorso architettonico della chiesa fino all'intervento risolutore e conclusivo di Don Ferdinando Manzini, a cui De Polo riconosce il ruolo da protagonista che ha avuto nel dare alla Pieve le fogge architettoniche che oggi vediamo, attingendo brani dal suo libro "La Pieve di Trebbio" del 1907 e dedicandogli alcune note biografiche, dalle quali emerge tutta la sua appassionata figura di sacerdote e di intellettuale.
Ed è proprio in questa seconda parte che De Polo ha inteso integrare - in questa nuova edizione - la disamina sull'edificio attuale e sulle altre costruzioni attorno alla chiesa (battistero, campanile, casupola, cimitero e monumento ai Caduti) con maggiori e più dettagliate informazioni e, soprattutto, con un'intera sezione dedicata al restauro manziniano della Pieve nella prima decade del Novecento. Una sezione che va ad approfondire il concetto di revival, il gotico e il neogotico in Francia e poi in Italia e le istanze propugnate nel XIX secolo da Viollet-le-Duc sulla pratica del restauro e del dibattito sul tema sviluppatosi in Europa in quegli anni.
L'opera è patrocinata dall'Ente Parchi Emilia Centrale e dal Comune di Guiglia e al momento - in attesa di essere data alle stampe – è scaricabile gratuitamente in versione digitale.