Il Parco dei Sassi di Roccamalatina protegge 2.300 ettari di territorio adagiato sulle colline del medio Appennino Modenese prospiciente il fiume Panaro nei comuni di Guiglia, Zocca e Marano sul Panaro. Un territorio costituito da antichi castagneti, boschi e coltivi, nel cui centro svettano imponenti le guglie arenacee dei Sassi. Un'ampia biodiversità di habitat concentrata in poco spazio, dai castagneti degli ambiti montani agli incolti argillosi di bassa collina, dai boschi ripariali dei greti fluviali ai fenomeni di carsismo delle grotte e degli inghiottitoi, fino agli estesi coltivi collinari.
Di presenza stabile dell'uomo nell'area dei Sassi di Roccamalatina non si può parlare prima dell'Età del Bronzo e soltanto durante l'Età del Ferro e con la riespansione etrusca tra il VI e il V secolo a.C. essa divenne un importante collegamento fra Tirreno e Pianura padana. Il mondo romano ha lasciato tracce soprattutto nei toponimi di fondi rustici. Maggiori conoscenze si hanno sull'Alto Medioevo, quando nella zona, in seguito all'invasione longobarda, si attestò una linea difensiva bizantina. Oltre alla notevole Pieve di Trebbio, sono diversi i borghi e gli edifici di rilievo storico-architettonico presenti sul territorio, insieme alle antiche e numerose torri rondonaie.