Il fiume Trebbia nasce nell'Appennino Ligure e, dopo aver attraversato l'alto e medio Appennino Piacentino, raggiunge le prime colline dove inizia il Parco Fluviale regionale.
Giunte in pianura le acque del fiume, rallentano la loro corsa depositando grandi quantità di sabbia e ghiaia, che lo caratterizzano, fino alla confluenza con il Po, a valle della città di Piacenza.
L'ampiezza del greto del fiume consente, soprattutto nella stagione estiva, di visitare il Parco e le sue ricchezze naturalistiche e paesaggistiche. Il fiume Trebbia rappresenta per molti uccelli migratori, un'importante via di transito e un luogo di sosta e nidificazione per specie di interesse conservazionistico, come il corriere piccolo e l'occhione, che per la sua rarità è diventato simbolo del Parco.
Il regime "torrentizzio" del Trebbia condiziona e caratterizza la vegetazione circostante che, nei tratti meno esposti alle correnti di piena, presenta una certa rilevanza naturalistica, anche grazie alle abbondanti fioriture di orchidee spontanee. A caratterizzare e impreziosire le aree limitrofe al corso del fiume spicca la presenza dei diversi castelli, legati alle vicende medievali del piacentino e di quelle del Ducato di Parma e Piacenza. Alcune fortificazioni, come nel caso del bellissimo castello di Rivalta, si ergono quasi a ridosso del greto, conferendo al paesaggio un particolare fascino.
Il fiume Trebbia nasce nell'Appennino Ligure, scorre attraverso l'alto e medio Appennino Piacentino, formando spettacolari meandri e lambendo il borgo medievale di Bobbio e raggiunge l'alta pianura poco oltre l'inizio del parco regionale.
Nella fertile pianura piacentina il fiume, non più costretto tra i versanti a tratti ripidi della valle, si allarga, rallenta e rilascia l'abbondante carico di ghiaie, sabbie e limi.
Estesi depositi di ghiaie caratterizzano il paesaggio fluviale del Parco sino quasi alla confluenza nel Po, dove il Trebbia termina la sua corsa dopo un tragitto di 118 km. Il greto, che in alcuni punti quasi raggiunge i 900 m di larghezza, è sempre talmente ampio da rappresentare, nei periodi di magra, la principale via di scoperta del parco, anche a partire direttamente dal ponte della via Emilia.
Dal punto di vista faunistico il Parco è caratterizzato da presenze significative soprattutto di avifauna, visto che per gli uccelli migratori il Trebbia è un'importante via di transito e un luogo di sosta e nidificazione.
La componente forestale e floristica del Parco è condizionata dalle mutevoli condizione del vasto greto fluviale, che sono particolarmente mutevole nel corso dell'anno e che determinano, nei tratti di sponda maggiormente consolidati, la presenza di una vegetazione più stabile e sviluppata comprendente ambiti di valore naturalistico impreziositi dalla presenza di diverse orchidee spontanee.
Le fasce di vegetazione ripariale sono a tratti interrotte dalle attività estrattive, con le quali il parco ha da tempo instaurato un dialogo finalizzato a contemperare le esigenze economiche con quelle di tutela degli ambienti fluviali.
L'aspetto paesaggistico del Parco è condizionato, oltre che dalla presenza del corso d'acqua, anche dalle vicende "umane" e dagli importanti avvenimenti storici (soprattutto medievali e Rinascimentali), che hanno lasciato "in eredità" lo splendore dei numerosi castelli che in qualche caso (come a Rivalta) si spingono sino a ridosso del greto.