(19 Giu 24) A partire dal marzo 2024 è iniziato l'intervento per il ripristino e il successivo ampliamento della cassa di espansione del fiume Secchia da parte di AiPo (l'Agenzia interregionale per il fiume Po), oltre l'utilizzo del bacino di laminazione a fini irrigui. Gli interventi sono finanziati anche con fondi europei sul PNRR.
Le opere sono state approvate attraverso due procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La prima, riguardante il miglioramento per la sicurezza idraulica, è iniziata ad agosto 2020 e si è conclusa a febbraio 2022; la seconda che include gli usi irrigui è iniziata a dicembre 2022 e si è conclusa a luglio 2023.
In quanto necessari per mantenere la sicurezza delle comunità rivierasche del fiume Secchia, gli interventi non sono in contrasto con l'atto istitutivo ed il Regolamento della Riserva naturale ed i loro effetti negativi sugli habitat e specie presenti nel Sito Rete Natura 2000 ZSC-ZPS IT4030011 "Casse di Espansione del Secchia" saranno mitigati e compensati da corrispondenti interventi di rinaturazione, nonché dall'ampliamento del Sito stesso.
I lavori, per ora, hanno comportato l'abbattimento di una fascia di alberi al piede delle attuali arginature, e proseguiranno con tagli e rimozione di limo all'interno della cosiddetta "cassa in linea" per permettere il recupero del volume di invaso complessivo, compromesso appunto dal deposito progressivo dei sedimenti.
Assieme al recupero del volume, si potenzieranno e si alzeranno gli argini della cassa che, alla fine dell'intervento, passerà dagli attuali 16 milioni di metri cubi in capacità di invaso a 18 milioni, aumentando sensibilmente la capacità di laminazione delle piene.
La terra necessaria per le arginature sarà ottenuta dalla rimozione e pulizia dei depositi portati dalle piene nel corso degli anni e concentrati nell'area della diga. Lo stesso sbarramento vedrà notevoli miglioramenti con la realizzazione di paratoie metalliche che andranno a ottimizzare il funzionamento della cassa di espansione e ad aumentare la sicurezza del territorio.
È anche prevista la realizzazione di un impianto di sollevamento che permetterà di prelevare l'acqua per scopi irrigui in agricoltura nei periodi di crisi idrica senza alterare lo stato ecologico complessivo dei laghi.
Per arrivare alla capacità di invaso necessaria alla messa sicurezza di un'area così densamente popolata è anche prevista la realizzazione di una seconda cassa laterale sul lato occidentale (verso Rubiera) a quella attualmente esistente.
Il progetto approvato, con parere ministeriale, prevede importanti opere di mitigazione e compensazione ambientale definite dall'Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, gestore dell'Area protetta e del Sito della rete Natura 2000.
Verranno realizzati, attraverso uno specifico progetto di rinaturazione, in terreno demaniale immediatamente a sud del ponte sulla Via Emilia, 29,7 ettari di habitat di cui 24,5 ettari di "Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba" (920A) e 5,2 ettari di "Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior" (91E0). Inoltre, è stata aumentata la superficie del Sito Rete Natura 2000 passando dai precedenti 276 ettari a 475 ettari con un aumento di 199 ettari e il nuovo perimetro include l'area ri-naturata nonché boschi già esistenti; si perdono, per ripristinare la capacità di invaso, 24 ettari di habitat 920A (di cui 23 definitivi e 1 temporaneo), ma ne verranno acquisiti, tra rinaturazione e aumento superficie del Sito, nuovi 101,7 ettari di habitat.
Verranno ricreati a monte del nuovo sbarramento 5 nuovi isolotti sui quali saranno messi a dimora 2.600 arbusti di specie autoctone. Saranno posati 6 gruppi (ciascuno di 4 unità) di elementi artificiali di isolotti galleggianti atti a fornire punti di posa e nidificazione di Caradriformi e Sterne (specie di uccelli acquatici); saranno poste ceppaie sui fondali da 10 unità per ogni nucleo (con complessivi 20 nuclei), allo scopo di diversificare i fondali e atti a costituire habitat sommersi per le specie ittiche presenti.
L'alluvione del maggio 2023 in Romagna ha indicato come le casse (o vasche) di laminazione siano fondamentali per prevenire disastri mortali per le persone e cause catastrofiche per le case, le infrastrutture e l'agricoltura.
Le casse nel tempo sono diventate luoghi ricolonizzati dalla natura, isole preziose all'interno di un territorio così densamente abitato e coltivato come la Pianura padana. La sfida per il futuro sarà la convivenza di queste due "funzioni" che le casse assolvono: mantenere la sicurezza idraulica consentendo anche alla natura di conservarsi e incrementare. Ciò senza dimenticare mai che i fiumi dovranno progressivamente riacquistare un po' dello spazio che abbiamo loro sottratto dai primi del '900 sino ad oggi.
Per approfondimenti:
Presentazione sintetica del Progetto
Presentazione sintetica delle Compensazioni/mitigazioni ambientali