(Catanzaro, 19 Lug 21) Nuove tecnologie per rendere le immersioni scientifiche più sicure ed efficienti, questo è l'obiettivo del progetto europeo DiveSafe che è entrato nella fase finale proprio in questi giorni con lo svolgimento di una campagna di sperimentazione nelle acque dell'Area Marina Protetta Capo Rizzuto.
Per tutta la settimana ricercatori, ingegneri e archeologi collaboreranno per testare e ottimizzare i due prototipi sviluppati da un partenariato internazionale che vede la partecipazione, per l'Italia, dell'Università Politecnica delle Marche, della 3D Research (Spin-Off dell'Università della Calabria) e dell'Istituto Centrale per l'Archeologia del Ministero della Cultura. Il partenariato, coordinato dalla società Atlantis Consulting di Salonicco, include anche la società BURC di Istanbul, l'Autorità per le Antichità di Israele, l'Istituto greco per la ricerca archeologica subacquea KORSEAI e la DAN – Diver Alert Network con sede a Malta.