(Varallo, 23 Ago 11) Quando si era prossimi alla fine delle complesse procedure di autorizzazione del progetto di illuminazione del Sacro Monte è arrivata alla Riserva regionale una lettera dell'Assessorato ai Parchi della Regione che raccomandava, nella realizzazione del nuovo impianto, particolare cura nella protezione dei pipistrelli, animali, come si sa, amanti del buio.
Abbiamo così scoperto che queste simpatiche bestioline godono di una protezione speciale per un accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei promosso dal Programma Ambientale dell'ONU, entrato in vigore in Italia con la legge 104/2005 e che l'illuminazione artificiale può avere conseguenze negative sulla loro sopravvivenza e soprattutto sulla loro capacità riproduttiva.
Per fortuna le verifiche effettuate con i tecnici della S.T.e P. (Stazione Teriologica Piemontese) che coopera con la Regione Piemonte per il monitoraggio e la conservazione dei pipistrelli, tecnici venuti appositamente al Sacro Monte, ha rivelato che il nostro progetto di illuminazione è sostanzialmente compatibile con la tutela dei chirotteri, mettendo in atto delle limitate misure utili anche al contenimento energetico. Ma il sopralluogo degli esperti ha rivelato dati estremamente interessanti sotto il profilo naturalistico e conservazionistico, confermando la presenza al Sacro Monte di pipistrelli anche di una certa rarità. Si è notato che sono soprattutto gli interstizi e gli angoli in alto degli atri delle cappelle che danno rifugio a singoli esemplari (come dimostra la quantità delle deiezioni ritrovate) che vi si rintanano di giorno, ma non si può escludere che nella primavera avanzata possano esservi presenti anche piccole colonie.
Le dimensioni delle feci raccolte nelle cappelle 2 e 12 e l'osservazione al microscopio ottico dei peli rinvenuti al loro interno ha permesso di riconoscervi taxa Pipistrellus, Myotis (specie di piccola taglia) e Plecotus.
Alcune cappelle che hanno nella parte accessibile ai visitatori un soffitto in legno ruvido, potrebbero fornire aree di appiglio notturno di esemplari allo scopo di consumare le prede di taglia maggiore.
Ma il ritrovamento più importante è avvenuto in un anfratto dell'atrio della cappella 10 ove era acquattato, in riposo diurno, un maschio adulto di vespertilio smarginato(Myotis emarginatus), una specie d'interesse comunitario inclusa negli allegati II e IV della Direttiva 92/43/CEE a probabile rischio di estinzione nel medio termine.
Non sembrano esservi rischi che i chirotteri rechino danno al patrimonio storico-artistico delle cappelle, nelle zone affrescate, poiché i soffitti lisci non si prestano all'appiglio degli esemplari. Inoltre, le grate che separano gli allestimenti sacri dalle aree esterne agiscono normalmente come barriera ai transiti dei chirotteri in volo notturno.
La ricognizione effettuata al Sacro Monte integra le scarsissime conoscenze sulla distribuzione dei pipistrelli disponibili sinora per la provincia di Vercelli ove in precedenza si conosceva solo una segnalazione ottocentesca di presenza della specie, genericamente riferita alla Valsesia (Lessona, 1878) e un dato museale, relativo a un esemplare femmina raccolto a Varallo in data imprecisata e conservato nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova (Sindaco et al., 1992).
Novità interessanti, quindi, per il nostro Sacro Monte. E allora? Non ci resta che visitarlo anche con lo sguardo rivolto verso l'alto, negli atri, alla ricerca di questi minuscoli e inoffensivi animaletti.