Il cuore della Riserva Naturale è costituito dalla "Selva" che è un bosco giunto quasi miracolosamente intatto fino ai giorni nostri, inizialmente grazie ai monaci cistercensi, che avendo bisogno di un luogo solitario e boscoso (il romitorio) dove ritirarsi a pregare per lunghi periodi, salvarono dal taglio questa meravigliosa foresta, quindi alla famiglia Bandini, che qui realizzò una riserva di caccia, ed infine alla Regione Marche che riconoscendo l'elevato valore di questo biotopo lo ha protetto dichiarandolo, ai sensi della legge regionale n. 52/74, "Area Floristica Protetta" inserendolo nell'elenco dei Siti d'Interesse Comunitario (S.I.C.) individuati ai sensi della Direttiva "Habitat".
La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra si estende per circa 1.800 ha nel territorio dei comuni di Tolentino e Urbisaglia nella fascia medio-collinare della provincia di Macerata fra i 130 ed i 306 m.
L'ambiente naturale è caratterizzato da tre zone aventi valenze naturalistiche crescenti:
Il valore della Riserva è direttamente legato alla sua storia. Qui sorse, nel 1142, l'Abbazia cistercense di S.Maria di Chiaravalle di Fiastra, uno degli insediamenti monastici più importanti dell'Italia centrale, che fu, per tre secoli, centro di ferventi attività economiche, sociali e culturali. Il saccheggio e le devastazioni subite dal monastero nel 1422 ad opera delle truppe di Braccio da Montone, signore di Perugia, segnarono l'inizio della decadenza del potere esercitato dai Cistercensi. Infatti, in seguito a questi eventi, l'amministrazione dell'Abbazia e dei suoi territori venne affidata "in commenda", dalla Santa Sede, a dei cardinali "Commendatari", quindi nel 1581 passò, per circa due secoli, alla Compagnia di Gesù, sino a che l'intera proprietà non fu ceduta alla nobile famiglia Giustiniani Bandini. Nel 1918 morì l'ultimo erede maschio della famiglia, Sigismondo, il quale lasciò tutte le proprietà ad una Fondazione intestata a suo nome.
La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra istituita ufficialmente il 18 giugno 1984 con una convenzione stipulata fra la Regione Marche e la Fondazione Giustiniani Bandini, è stata successivamente riconosciuta, con Decreto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 10 dicembre 1985, pubblicato sulla G.U. del 7 gennaio 1986, quale "Riserva Naturale dello Stato".
"Ora et Labora", Cruce et aratro", queste sono le regole fondamentali di vita che hanno, da sempre, ispirato e guidato il lavoro dei Cistercensi all'Abbadia di Fiastra. Un lavoro che, in centinaia di anni, ha realizzato un patrimonio inestimabile che ha impreziosito il valore fondamentale di questo territorio.
Attualmente la Riserva che è gestita dalla Fondazione Giustiniani Bandini (Ente Morale riconosciuto con D.P.R. del 6.7.1974) e con la collaborazione di tutti gli Enti Locali interessati, ha come finalità fondamentali quelle di conservare la natura e le sue risorse, di cui il territorio dell'Abbadia risulta particolarmente ricco, favorire lo sviluppo dell'attività agricola e salvaguardare l'antica Abbazia Cistercense, il palazzo principesco e tutte le altre preziose testimonianze storico-architettoniche del passato.
E' per tali motivi, ovvero per garantire che questi beni possano essere tramandati, come tali, alle future generazioni e, nel contempo, rispondere in modo adeguato alle esigenze di sviluppo socio-economico degli abitanti della zona, che il territorio dell'Abbadia è stato suddiviso in tre aree omogenee per caratteristiche, vocazioni, in cui sono applicati criteri di gestione differenziati.