L'agricoltura è predominante nei paesaggi collinari meridionali
contrapponendosi ai territori settentrionali ormai prevalentemente
boscati (latifoglie con conifere - pino silvestre in continua ripresa)
e dove si sta consolidando un'orticoltura protetta nelle residue aree
coltivate; i vigneti disegnano e risalgono con precise geometrie le
pendici più soleggiate. Le superfici a prato con filari di salici,
gelsi ed ontani interrompono i boschi nelle vallate lungo i rii; i
frutteti di pesco, tuttora ancora diffusi, all'inizio del Secolo erano
così importanti da garantire la nascita di un mercato giornaliero a
Canale d'Alba; la coltivazione certamente più rilevante e significativa
è comunque quella della vite per il cui impianto, fin dall'antichità,
sono stati sottratti al bosco i versanti collinari più assolati
"suri'"; i vini più importanti sono il Roero (D.O.C. dal 1985), il
Roero Arneis, la Barbera d'Alba, il Nebiolo d'Alba, il Moscato d'Asti,
la Favorita, il Birbet (Brachetto), ecc; è inoltre originaria del Roero
l'Uva molle di Montaldo, un'uva da tavola particolarmente ricercata per
le sue proprietà di lunga conservazione. La coltivazione delle mele a
Corneliano e Guarene è ancora oggi rilevante e superiore a quella delle
pere che vanta un'analoga antica tradizione con un cultivar originale
ed esclusivo chiamato "Madernassa". Di recente si è estesa la
coltivazione delle fragole sui terreni sciolti, sabbiosi delle zone
centrali del Roero dove è diffusa da tempo la coltivazione degli
asparagi.
Rilevante per l'importanza economica avuta in passato e
per il valore paesaggistico e storico degli ultimi nuclei di esemplari
ultracentenari è il castagno da frutto di cui è coltivata soprattutto
una varietà locale a maturazione precoce detta Castagna della Madonna.