Altimetria: h min 36 m slm h max 110 m slm
Origine: L.R. 30.11.1983, n. 86
Provvedimento istitutivo: L.R. 16.9.83, n.81
Finalità:
Il corso dell'Adda si snoda, nella sua parte meridionale, tra depositi alluvionali. I terrazzi più antichi, di età olocenica, sono i più distanti dal letto fluviale, mentre i più recenti degradano lentamente verso l'asta del fiume. Il territorio protetto comprende, oltre ai boschi rivieraschi, anche zone palustri costituite da lanche" e "morte" che il fiume ha formato nel tempo, cambiando percorso; alcuni esempi di grande interesse, per il significato geomorfologico, botanico e zoologico che hanno assunto, sono l'Adda Morta, (un vecchio ramo del fiume, nei comuni di Castiglione d'Adda e Formigara), la Zerbaglia (zona umida di interesse nazionale nei comuni di Turano, Cavenago d'Adda e Credera Rubbiano) e la Morta di Soltarico (formatasi dopo l'alluvione del 1976).
Il territorio del Parco è costituito da una prima fascia di circa 5.000
ettari comprendente la zona golenale agricolo-forestale, in particolare
quelle terre poste alle quote più basse interne alla vallata del Fiume
e allagabili, sia con acqua di esondazione che per risorgenza, durante
la piena.
Il Parco sta concentrando i propri sforzi per un
ripristino del consolidamento idrogeologico e per una ricostruzione
quantitativa e qualitativa dell'ambiente naturale e del paesaggio.
La seconda e la terza fascia comprendono una vasta area del Parco che
copre circa 18.000 ettari di fertili campagne sia di sponda Lodigiana
che di sponda Cremasca - Cremonese.
E' caratterizzato da aree boscate, ambienti umidi e spiagge fluviali.
"Le aree boscate lungo i fiumi sono generalmente ecosistemi che hanno
subito poche trasformazioni e rappresentano pertanto un biotopo ideale
per molte specie vegetali" (D.Yon 1982).
Le aree umide lentiche
presentano in parte un buono stato di naturalità e in esse sono stati
classificati anche i corsi d'acqua minori naturalisticamente rilevanti.
Il paesaggio dei coltivi rappresenta nel Parco un aspetto importante,
anche se essi hanno subito nel tempo un progressivo degrado in
relazione ad errati metodi di gestione. Lungo coli e percorsi sono
presenti filari arborei e siepi arbustive formate da Populus x
Euroamericana (Pioppo ibrido), Robinia pseudocacia (Robinia), Morus
alba (Gelso bianco), residuo della sericoltura ottocentesca, Platanus
hybrida (Platano), Allanthus altissima (Ailanto), insieme a specie
autoctone come Alnus glutinosa (Ontano nero), Quercus robur (Farnia),
Salix alba (Salice comune), Ulmus minor (Olmo comune), Acer campestre (Acero oppio).
Sono stati descritti gli aggruppamenti
Si segnalano alcune specie erbacee presenti nei boschi dell'Adda: Orchis militaris (Orchide militare), rara, Leucojum aestivum (campanellino estivo), quasi ovunque rara, Scilla bifolia (scilla bifolia), rara in Padania, Anemone nemorosa (Anemone dei boschi), Vinca minor (Pervinca minore), Primula vulgaris (Primula) Ophris fuciflora (Ofride dei fuchi), molto rara in Padania, Helleborum niger (Elleboro nero o Rosa di natale), rarissimo in pianura.
Gli aspetti faunistici di maggior rilievo riguardano soprattutto
l'avifauna con la presenza di 3 garzaie e di alcune copie di falco di
palude che nidificano frequentemente sul Parco. Molte altre specie
interessanti frequentano le nostre zone durante la migrazione o il
periodo invernale alle volte in gruppi numerosissimi.
Per quanto
attiene i mammiferi, è di sicuro interesse la presenza della puzzola
nelle zone umide meglio conservate e del ghiro nei boschi più estesi.
Particolare attenzione è posta alla presenza di una piccola popolazione
di daini insediatasi in boschi in zona nord del Parco.
Fra la fauna ittica si segnala la presenza della Lampreda di fiume (Lampetra fluviatilis).
Sono presenti nel territorio del Parco oltre ai monasteri che nel
Medioevo costituivano cellule di vita dei monaci ed un aiuto per le
popolazioni limitrofe, molte cascine quale elementi tipici della zona
del Lodigiano - Cremasco - Cremonese.
Queste strutture agricole
così articolate erano sovente provviste anche di piccoli edifici per il
culto, gli oratori, di cui se ne trovano parecchi ancora in discrete
condizioni.
Inoltre i documenti Medioevali nominando i centri, tuttora esistenti,
citano i Castelli, che ancora sono presenti in molti dei comuni il cui
territorio ricade nel Parco.
Tipo di piano:
Situazione:
Approvato con L.R. 20.08.1994, N. 22 (B.U. 23.08.94 N. 34 I suppl. ord.)
Obiettivi:
Contenuti:
Zonizzazione: il territorio del Parco, con suddivisione, in Fasce e Zone territoriali.