I Monti Aurunci, insieme ai Monti Lepini e ai Monti Ausoni, costituiscono la porzione sud-occidentale della piattaforma carbonatica "Laziale-Abruzzese", una struttura geologica che si estende per circa 1.230 kmq con le medesime caratteristiche litologiche e morfologiche. L'assetto geologico attuale di questo territorio è il risultato di una lunga serie di eventi che si sviluppano lungo una arco temporale di 150 milioni di anni, dal Giurassico al Paleocene.
Il territorio del Parco offre continue emozioni e propone al turista, all'escursionista o all'appassionato naturalista, incontri sempre speciali con la natura, la storia e le tradizioni. Per vie scoscese, tornanti, strade che solcano la montagna si penetra in un paesaggio eterogeneo, volubile, erto e brullo, selvaggio e rigoglioso, digradante fino al mare e issato su costoni di roccia abbellita da grotte e doline.
Il Parco, con i suoi quasi ventimila ettari, racchiude in sé gli ultimi rilievi del Lazio prima del confine con la vicina Campania. Con vette che superano i 1500 metri di quota a pochi chilometri in linea d'aria dal mare, brulli e dalle pendici quasi completamente spoglie nei versanti meridionali gli Aurunci, sul versante opposto, nascondono gelosamente un inaspettato paesaggio.
La particolare posizione geografica dona a questi luoghi una grande varietà di ambienti che si svelano nelle faggete dei monti Petrella e Faggeto, nelle leccete dei monti Ruazzo e Campone, nella sughereta di Costamezza, nelle praterie della valle di Sciro e dell'altopiano di S. Onofrio.
Il Parco Naturale dei Monti Aurunci vanta un territorio eterogeneo, compreso in una fascia altimetrica che va dalla pianura a circa 30 metri sul livello del mare fino alla quota di 1535 metri sul livello del mare del Monte Petrella che si erge a poca distanza dalla costa. La catena dei Monti Aurunci possiede un misterioso fascino, segnando la conclusione del più importante sistema montuoso del Preappennino Laziale, di cui fanno parte anche i Monti Lepini e i Monti Ausoni. Gli Aurunci hanno la particolarità di essere l'unica catena montuosa laziale ad affacciarsi direttamente sul Mare Tirreno con vette che superano i 1.500 metri.
Il territorio del Parco racchiude una grande varietà di ambienti, ciascuno caratterizzato da un particolare tipo di vegetazione. Faggete sono presenti sulla vetta del Monte Faggeto e sui versanti settentrionali del Monte Putrella o a Fossa del Lago dove si può ammirare uno degli esemplari più maestosi di faggio del Parco. Nel sottobosco si possono apprezzare l'agrifoglio e la dafne della faggeta. Il pianoro di Valle Gaetana è caratterizzata da colonnari alberi di cerro e piante di mele e pere di dimensioni considerevoli. I castagni accolgono il visitatore all'inizio di Campo di venza, mentre i boschi di roverella, con il sottobosco arricchito dall'endemica olivella, fanno da cornice al pianoro di Sant'Onofrio e a quello di Valle Vona.
L'eterogeneo paesaggio del Parco dei Monti Aurunci costituisce l'ambiente ideale per diverse specie animali. In primavera, i prati, i boschi e le aree coltivate sono animati da una moltitudine di insetti, tra cui due specie di lepidotteri, la Bianconera italiana e la Mnemosine, farfalle comuni sui versanti di Monte Altino e Monte Revole. Il settore meridionale del Parco è crocevia delle importanti rotte migratrici primaverili e rappresenta un punto di sosta per molti uccelli migratori, come il rigogolo, il cuculo e le rondini. Tra gli uccelli notturni ci sono l'usignolo e il succiacapre, ma anche rapaci come la civetta, il gufo e il barbagianni, l'assiolo e l'allocco. Diversi sono i rapaci diurni come il falco pellegrino e la poiana che nidificano preferibilmente sui versanti scoscesi di Monte Sant'Angelo e Monte Fammera.