(sede Parco Nazionale delle Cinque Terre, 19 Dic 24) Organizzata dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica su iniziativa del Sottosegretario Claudio Barbaro, delegato dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin, in collaborazione con Federparchi, questa manifestazione ha rappresentato un momento centrale per il confronto e il dialogo sul futuro della tutela e valorizzazione delle aree naturali protette del nostro Paese.
L'iniziativa ha riunito istituzioni, esponenti politici, esperti ambientali, rappresentanti di parchi nazionali e aree marine protette, operatori turistici, enti locali, ricercatori, organizzazioni ambientaliste e atenei. Tra i temi in agenda spicca la necessità di una riflessione sulla Legge Quadro sulle Aree Protette, con l'obiettivo di superare la frammentazione normativa attuale e costruire un sistema di gestione integrato e coerente.
A valle della manifestazione è stato presentato il documento programmatico per la riforma della Legge 394, articolato in 6 punti principali: Velocità e flessibilità decisionale, Governance, Organico, Risorse, Coordinamento, Educazione ambientale (la news di Federparchi al link)
L'Italia è il Paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi e tra i Paesi con più biodiversità del mondo, pur rappresentando, territorialmente, una percentuale fra lo 0,2 e lo 0,5% del pianeta. In Italia si contano circa 1049 aree protette che sviluppano risorse strategiche per l'eco-turismo, l'agricoltura biologica, la pesca sostenibile, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la lotta ai cambiamenti climatici
A rappresentare il Parco delle Cinque Terre il Presidente Lorenzo Viviani e dal Direttore Patrizio Scarpellini.
"Gli Stati Generali delle aree protette, tanto attesi, hanno rappresentano un passaggio doveroso sia per un confronto sulla legge 394, a 30 anni dalla sua istituzione, sia per accrescere la consapevolezza del ruolo cruciale dei parchi, oltre i loro confini. - Ha sottolineato il Presidente Lorenzo Viviani - Oggi più che mai, le aree protette sono epicentri di buone pratiche. Questo li rende anche motori per l'economia verde dei territori. Proprio per questo è essenziale che siano permeabili, in costante dialogo e sinergia con i territori circostanti, per amplificare il loro impatto positivo e indirizzare un futuro sempre più sostenibile."