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L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Parco Nazionale Cinque Terre:
    • Superficie a terra: 3'860.00 ha
    • Flora protetta: 9 specie
    • Fauna protetta: 17 specie
    • Habitat: 11 tipi
    • Regioni: Liguria
    • Province: La Spezia
    • Comuni: La Spezia, Levanto, Monterosso al Mare, Riomaggiore, Vernazza
    • Provv.ti istitutivi: D.P.R. 06/10/1999
    • Elenco Ufficiale AP: EUAP1067

 

 

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi 3.868 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d'Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare.
Qui l'uomo in più di mille anni ha "modificato" l'ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti ciàn, sorrette da chilometri di muretti a secco. Questo è il vero tratto identitario delle Cinque Terre, con un paesaggio atipico e fortemente antropizzato: ecco perchè è il Parco dell'Uomo, un territorio diventato Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Altre informazioni

Foto di Il Parco Nazionale delle Cinque TerreManarola
Manarola
 

Gli Ambienti Naturali

Il territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre è montuoso e prevalentemente costiero: solo 300 ettari ricadono nel bacino montano del fiume Vara e non si affacciano sul mare. I versanti, ripidi e franosi, solcati da brevi rivi e articolati in valli e crinali, si distaccano dallo spartiacque principale alto 815 m e prossimo al mare. Pertanto, in poco meno di 4000 ettari coesistono ambienti naturali diversi, sia mediterranei che montani, abitati da specie animali e vegetali proprie, tali da aumentare notevolmente la biodiversità.

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Corbezzolo (Arbutus unedo L.) Bacche
Corbezzolo (Arbutus unedo L.) Bacche
Muro di pietra a secco
Muro di pietra a secco
 

La Vegetazione

I ripidi versanti della costa delle Cinque Terre sono coperti da una macchia alta composta da lecci e da vari arbusti, tra cui cisti, eriche, euforbie e corbezzoli.
Su terreni più aridi e rocciosi alligna la gariga, con presenza di specie aromatiche come rosmarino, timo, elicriso e lavanda. Il cappero, che cresce negli anfratti dei muri a secco, è il residuo di coltivazioni del secolo scorso.

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Limoni
Limoni
 

La Fauna

Le falesie inaccessibili ospitano il falco pellegrino e numerose specie di uccelli marini, tra cui il gabbiano reale, il cormorano, la sula, la berta minore e la rondine di mare. Nella macchia mediterranea vivono piccoli mammiferi, come il riccio, il tasso, la donnola e la faina. Unico predatore di un certo rilievo è la volpe.

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Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)
Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)
 

Il paesaggio dell'uomo

Gli insediamenti costieri delle Cinque Terre sorsero tutti tra l'XI e il XIII secolo, grazie alle migliorate condizioni economiche e sociali dopo l'anno Mille. La struttura originaria dei borghi è giunta ai giorni nostri senza eccessive compromissioni.

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Anello sentieri alti Corniglia
Anello sentieri alti Corniglia
 

Gli Alberi Monumentali del Parco

E' definito "albero o filare monumentale" un albero o un filare di alberi, che possa essere considerato un raro esempio di maestosità e longevità, o di particolare pregio naturalistico, o di riferimento ad eventi e memorie storiche e culturali, sia esso appartenente o meno alla flora naturale dell'area geografica dove è individuato.

Altre informazioni

Gli alberi secolari sono ambienti complessi, unici
Gli alberi secolari sono ambienti complessi, unici
 

Nelle Cinque Terre la Coltura è Cultura


Le opere di terrazzamento

Con il nome di Cinque Terre è designato quel tratto di costa dirupata che si estende per una lunghezza di circa quindici chilometri lungo il litorale dell'estrema Liguria orientale. Questo territorio è detto delle Cinque Terre dai luoghi marini di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, i quali si trovano quasi ad uguale distanza l'uno dall'altro affacciati sul mare aggrappati alla roccia annidati dentro strette e ripide valli; il nome di "terra" è qui sinonimo di borgo alla maniera medioevale. Le attività umane hanno contribuito a creare un paesaggio unico al mondo espressione di una cultura profondamente legata alla terra d'appartenenza, di un'ineguagliabile vicenda a carattere collettivo capace di piegare le avversità dell'ambiente naturale ai propri bisogni di vita.
Modifiche portate dall'uomo nel corso di circa mille anni di storia, con il lavoro continuo ed assiduo di molte generazioni che hanno sostituito il manto boschivo originario che copriva i fianchi scoscesi dei monti con la coltivazione della vite in terrazzamenti, resa possibile dalla frantumazione della roccia, dalla realizzazione di muri a secco e dalla creazione dell'humus coltivabile.
Dal primo secolo del Basso Medioevo fino ai nostri giorni, è stata la lotta continua fra l'uomo e la natura sostenuta da uomini e donne delle varie generazioni, a modellare il paesaggio a ricostruirlo ad ogni crollo provocato dal cedimento di muri sotto le frane causate dalla pioggia. I muri a secco sono costituiti esclusivamente con massi d'arenaria sapientemente sovrapposti e saturati di pietrisco e terra, senza l'uso di materiali di coesione. La buona qualità della pietra, ma soprattutto la sapiente arte della messa in opera dei sassi sono la garanzia di una più elevata resistenza ai crolli.
Fra i terrazzamenti sono state costruite, sempre in pietra, lunghissime e ripidissime scalinate, scale ricavate a sbalzo sui muri stessi, piani dove posare e riprendere agevolmente i materiali trasportati a spalla, canaletti di scorrimento ai lati delle mulattiere.
Alcune cifre sono significative testimonianze in grado di evidenziare l'entità e la consistenza di siffatto patrimonio: vi sarebbero mediamente quattromiladuecento metri cubi di muri a secco per ettaro; tenuto conto che è possibile stimare la superficie del comprensorio terrazzata in circa duemila ettari, si avrebbe un volume complessivo di materiale lapideo nei muri di 8.400.000 metri cubi.
In considerazione che la sezione trasversale di un muro medio può essere valutata in 1,25 metri quadrati, un ettaro avrebbe come media 3160 metri lineari ed in tutto il comprensorio la stima complessiva sarebbe di 6.720.000 metri lineari di muri, in altre parole 6.729 km.
Un'opera titanica ancora più apprezzabile in quanto eseguita né con il lavoro coatto né per il capriccio di capi o sovrani, ma di libera iniziativa da più generazioni, tramandata unicamente per conoscenza senza la guida precostituita da nessun potere centrale e con il solo fine di rendere produttiva una zona incoltivabile. Non si è reso necessario l'apporto di alcun capitale, tutto è stato trovato in loco ed i vitigni si sono moltiplicati con il metodo della propaggine. Il contadino delle Cinque Terre è stato produttore per secoli oltre che del pregiato vino anche e soprattutto di stabilità idrogeologica e di un paesaggio che oggi è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell'umanità. Il mantenimento del territorio e la difesa della sua peculiarità sono unicamente affidati al puntuale assolvimento delle certosine operazioni manutentorie connesse con la coltivazione: laddove la presenza dell'uomo si allenta l'insorgere del degrado è immediato. La sistemazione a "terrazze" eseguita dagli abitanti delle Cinque Terre a partire dall'anno mille per finalità esclusivamente produttive, ha pertanto determinato effetti, addirittura superiori per importanza, all'obiettivo originario quali:

  • la stabilità idrogeologica dei versanti e dei centri abitati sottostanti
  • la connotazione del paesaggio.

Nei tempi recenti il mutato equilibrio economico e sociale ha avuto un effetto diretto sul territorio con il conseguente progressivo abbandono delle colture tradizionali che rappresentavano nel frattempo la salvaguardia del territorio stesso.
Tale processo ha raggiunto uno stadio assai prossimo all'irreversibilità; l'inevitabile e drammatica conseguenza sarà il sempre più accelerato degrado dei suoli che comporta:

  • l'insorgenza d'eventi franosi di sempre maggiore estensione che minacciano gli stessi centri abitati;
  • la sottrazione alla fruizione di rilevanti porzioni di territorio;
  • la modifica dei caratteri del paesaggio.
Parco delle Cinque Terre
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Foto di Nelle Cinque Terre la Coltura è CulturaFoto di Nelle Cinque Terre la Coltura è Cultura
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