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Alpe Scaredi - Cicogna

  • Percorribilità: A piedi
  • Tempo di percorrenza: 5-6
  • Difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
  • Punti di appoggio: Bivacco Alpe Scaredi

Dal bivacco dell'Alpe Scaredi si risale verso i contrafforti della Laurasca, sul tratto finale percorso il giorno prima provenendo dalla Bocchetta di Cortechiuso. Percorrendo il lato ovest della Laurasca si raggiunge la Bocchetta di Scaredi (2095m) e la dorsale che porta verso il bivacco di Bocchetta di Campo (1994m).


3° giorno: Il Sentiero Bove

Posti tappa: Bivacco Alpe Scaredi

Il Sentiero Bove
Il Sentiero Bove

Dalla Bocchetta di Campo si prosegue in cresta verso sud per raggiungere le Strette del Casè. La discesa delle Strette del Casè si presenta come parte impegnativa dell'itinerario poiché non attrezzato e molto pericoloso in caso di pioggia. Le strette sono tre, la più angusta è quella di mezzo. Tutte sono impervie e richiedono esperienza e grande attenzione poiché da Bocchetta di Campo a Pogallo l'itinerario non è segnalato se non da radi e vecchi segni rossi ormai sbiaditi.
Usciti dalle Strette, attenzione all'orientamento soprattutto in caso di nebbia, si scendono i ripidi pratoni di Ghina per raggiungere l'Alpe Cavrua (1410m) e quindi, con percorso nella faggeta, si scende a Pogallo (777m) e infine a Cicogna.

Varianti:
1. dai prati di Ghina si possono recuperare le creste e raggiungere la Cima Sasso e scendere poi alla Colma di Belmello alla Casa dell'Alpino (Alpe Prà (1250m)) e infine a Cicogna (percorso molto difficoltoso e con un passaggio molto pericoloso prima di arrivare a Cima Sasso. Segnalato con vecchi segni rossi).
2. Su sentiero non segnalato e di difficile individuazione dall'Alpe Cavrua proseguire per Alpe Vogogno verso Alpe Leciuri, in cui si incontrano i sentieri provenienti dalla Cima Sasso e da Pogallo.

Oggi il Sentiero Bove è un percorso che può essere compiuto in tre-quattro giorni. Trattandosi di un itinerario di cresta, va percorso con molta prudenza e possibilmente accompagnati da una Guida Alpina. La variabilità, in rapporto al meteo e alla stagione, della visibilità e delle condizioni del terreno, ne rendono impegnativa  e rischiosa la fruizione, considerato anche che, oltre M.te Zeda, non sono ancora eseguiti i lavori di manutenzione del sentiero e di ripristino della segnaletica. La cresta Corone di Ghina-Cima Sasso costituisce variante al sentiero Bove, con difficoltà alpinistiche di grado F nella classificazione CAI e T5 nella classificazione CAS. Non essendo ancora eseguiti i lavori di manutenzione programmati, il percorso risulta inoltre privo di una preesistente catena, rimossa da ignoti, con aggravio della difficoltà alpinistica.

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