(02 Febbraio 2011) "Un episodio che dimostra l'importanza della tutela delle reti ecologiche, delle aree protette e delle loro interconnessioni: se l'ambiente è aggredito da insediamenti e infrastrutture, gli animali selvatici non riescono a spostarsi e rischiano la vita".
Lo dichiara la LIPU-BirdLife Italia all'indomani della notizia del lupo investito e ucciso da un treno a Prata di Vogogna (VCO), uno dei Comuni del Parco nazionale Val Grande. L'animale si stava probabilmente spostando in cerca di nuovi territori quando è stato travolto dal treno. Si tratta del primo avvistamento certo in questi luoghi, mentre nel resto della provincia sono state registrate presenze nel 2002 in Val Bognanco e nel 2009 in Val Formazza.
Anche in aree protette dalle grandi valenza naturalistiche come è questa – sottolinea la LIPU - la presenza di infrastrutture, l'uso intensivo delle risorse, gli insediamenti abitativi e produttivi minacciano l'integrità degli ecosistemi e costringono la fauna selvatica a spostamenti sempre più difficoltosi.
Proprio nel verbanese la LIPU sta portando avanti un progetto col Parco Nazionale Val Grande, la Fondazione Cariplo, la Provincia di Verbano Cusio Ossola e altri parchi e riserve regionali con il fine di mettere a punto una Carta delle connessioni ecologiche per individuare e proteggere (o eventualmente ripristinare) quei corridoi naturali che collegano le varie aree protette e i numerosi siti di Rete Natura 2000 (la rete europea per la protezione della biodiversità), ben 13, presenti nel territorio provinciale, e favorendo così la mobilità della fauna selvatica.
Il progetto, partito nel 2009, si concluderà nel prossimo marzo 2011. "Crediamo fortemente che i corridoi ecologici possano dare un contributo importante alla tutela della biodiversità – dichiara Massimo Soldarini della sede nazionale LIPU – Il lavoro che stiamo effettuando nella provincia di Verbano Cusio Ossola dimostra come con accorgimenti di deframmentazione talvolta anche semplici si possa aiutare la fauna in modo significativo, coniugando la presenza dell'uomo con la tutela dell'ambiente".
"Il ritrovamento del lupo – dichiara Tullio Bagnati direttore del Parco - se per un verso porta in sé la positività della sua prima apparizione nel territorio di un comune del parco, e quindi delle potenzialità di ripopolamento dell'area protetta, dall'altra con il suo decesso cruento conferma la necessità di un lavoro attento sulle barriere infrastrutturali che possono compromettere importanti corridoi ecologici. Nessuna area protetta, per quanto grande, può da sola evitare la perdita di una qualsiasi specie animale ed il processo di frammentazione ambientale di origine antropica va superato con l'individuazione di opportuni elementi di connessione tra ambiti di diversa connotazione naturale: in questo senso è ad esempio strategica la connessione tra aree del Parco nazionale e fondovalle del Toce ove è stato rinvenuto il lupo, fondovalle che vede la compresenza di zone fortemente urbanizzate e aree SIC e ZPS".
Comunicato LIPU del 28/01/2011
Fonte: La Stampa