La Riserva Naturale della Forra del Cellina è gestita dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (www.parcodolomitifriulane.it).
La riserva interessa la parte più significativa della grande incisione che il torrente Cellina ha scavato negli strati calcarei fra Barcis e Montereale prima del suo sbocco nell'alta pianura pordenonese. L'aspetto geomorfologico è quello tipico di un grande canyon, il maggiore della regione e senz'altro uno dei più spettacolari in Italia.
Il territorio della Riserva si estende su una superficie di circa 304 ettari che comprende: il tronco superiore del canale di chiusa del torrente Cellina a valle della conca di Barcis, la stretta incisione del torrente Molassa, la parte più occidentale del bosco denominato Fara nel versante settentrionale del monte Fara (1342 metri slm), una zona con ripide pareti rocciose nel versante settentrionale del monte I Cameroni (1470 metri slm) denominata I Pics. In queste aree prevalgono rocce carbonatiche (calcari) del periodo Cretacico. La Riserva comprende inoltre, più a nord, un territorio a morfologia ondulata, situato fra la borgata Molassa e località Ponte Antoi, in cui prevalgono rocce arenaceo-marnose, che prende il nome di località Dint.
Sulle pareti verticali delle profonde incisioni presenti nella Riserva sono ben documentate le morfologie legate all'azione erosiva dell'acqua: marmitte di erosione, sottoescavazioni e rocce levigate. Queste forme caratterizzano la parte bassa e media dei versanti, mentre nelle zone più elevate vengono mascherate, cancellate e sostituite da quelle dovute alla fratturazione della roccia, all'azione del gelo e disgelo e della gravità. La maggior parte del territorio della Riserva è costituito da rocce carbonatiche. Questo ha determinato l'instaurarsi di fenomeni di dissoluzione che hanno dato luogo a morfologie di tipo carsico.
La Riserva si caratterizza per alcune peculiarità floristiche e vegetazionali legate alle particolari condizioni microclimatiche dell'area, dovute a esposizioni dei versanti variabili, situazioni geo-pedologiche diversificate e quote che vanno dai circa 315-350 m s.l.m. dei fondovalle ai 1470 m s.l.m. della vetta del monte I Cameroni.
Di particolare interesse sono le boscaglie di forra a carpino nero (Ostrya carpinifolia) con presenza di tasso (Taxus baccata), di giglio dorato (Hemerocallis lilio-asphodelus) e della rosacea Spiraea decumbens ssp. Tormentosa.
La consistenza faunistica della Riserva non è elevata, ma presenta numerose specie che non trovano facile riscontro in ambienti similari. L'abbandono delle attività umane e la particolare conformazione morfologica dell'area protetta hanno permesso un rapido sviluppo delle popolazioni animali, soprattutto di quelle più diffidenti alla presenza umana.