L'Area Marina Protetta (AMP) di Capo Carbonara rientra nel novero delle 27 aree marine protette istituite fino ad oggi in Italia, oltre a 2 parchi sommersi che tutelano complessivamente circa 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa.
L'area è suddivisa in 3 tipologie di zone con diversi gradi di tutela e in una 4a , chiamata zona D, dove vengono regolamentate le attività inerenti il traffico commerciale marittimo ma di scarso interesse per la navigazione di tipo diportistico in quanto comprende un tratto di mare molto distante dalla costa.
Il piccolo comune Carbonara, che solo nel 1862 diviene Villasimius, prendeva il nome dall'intenso sfruttamento del carbone di legna, un tempo praticato nella zona.
Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un'area strategica per il controllo dei traffici marittimi. Ne sono testimonianza le numerose torri d'avvistamento, presenti sin dall'epoca Medievale - spesso sorte sulle rovine di un antico nuraghe - e il fatto che la costa sia stata sovente preda di pirati barbareschi.
Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce granitiche che formano pinnacoli e bastioni, avvallamenti, spaccature e tafoni, sovente colorati dal giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. Nei pressi dei Variglioni dell'Isola dei Cavoli è normale incontrare branchi di barracuda mediterranei e seguirli nei loro pattugliamenti in cerca di cibo, grazie anche alla notevole trasparenza dell'acqua. Nei pressi della Secca di Cala Caterina si può scendere ad ammirare uno spettacolo sommerso fatto di grosse frane granitiche, abitate da una tranquilla popolazione di cernie e orate di grandi dimensioni.
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