Dell'esistenza del castello di Castagneto si ha testimonianza già nel 1019, quando Ottone Guglielmo, figlio del marchese Adalberto II Re d'Italia, donò ai monaci dell'Abbazia di Fruttuaria (San Benigno Canavese), insieme ai territori circostanti, la metà di Chivasso «cum castello Castaneo ultra Padum». In tal modo il castello di Castagneto diventò possedimento indiretto del Vescovo di Ivrea, nella cui diocesi si trova l'Abbazia di Fruttuaria.
Nel 1227 il castello di Castagneto Po fu concesso come investitura, insieme a Casalborgone e a Chivasso, ai marchesi del Monferrato. Dal XIII secolo il controllo della regione passò ai Principi d'Acaja, fatto che diede luogo a feroci attacchi da parte dei marchesi del Monferrato. Nel 1397 Castagneto e il suo castello furono dati alle fiamme dal condottiero Facino Cane e dalle sue truppe.
Il castello e l'abitato di Castagneto, ricostruiti dopo le distruzioni, divennero dapprima feudo dei Roero di Asti, poi dei Socci e infine dei Provana. Nel 1620 Vittorio Emanuele I Duca di Savoia diede il paese ed il castello in feudo al conte Giovanni Antonio Trabucco, potente generale delle finanze del Re.