Il Parco Naturale Dolomiti Friulane si estende dalla provincia di Pordenone a quella di Udine e abbraccia la Valcellina (Comuni di Andreis, Cimolais, Claut, Erto e Casso), l'alta Valle del Tagliamento (Comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto) e territori confluenti verso la Val Tramontina (Comuni di Frisanco, Tramonti di Sopra).
Geograficamente è inserito tra l'alta Valle del Tagliamento a Nord ed il corso del Torrente Cellina a Sud, tra la Valle del Piave ad Ovest e le alte valli dì destra orografica del Torrente Meduna ad Est.
Il paesaggio predominante è quello caratteristico delle Prealpi Orientali, determinato da un contorno dolomitico e da vallate strette e lunghe.
La catena dei Monfalconi con il Campanile di Val Montanaia, le praterie di alta quota di "Campoross", i pascoli di malga Senons e la solitudine del Canale di Meduna, ne fanno un ambiente unico.
Le difficoltà conferite dal tipo di orografia presente, hanno reso minimo l'impatto causato dalla pressione antropica e hanno garantito, allo stesso tempo, la sua naturale conservazione ad opera delle popolazioni locali.
Priva di agevoli strade e centri abitati al suo interno, quest'area è caratterizzata da un alto grado di "Wilderness" (selvatichezza) difficilmente riscontrabile in altre zone dell'intero arco alpino e prealpino.
L'asprezza e la severità dell'ambiente, assieme all'assenza di strutture ricettive attrezzate in quota, scoraggiano il turismo di massa per favorire quello degli alpinisti, degli escursionisti e degli appassionati della natura.
Le strutture presenti sono infatti essenziali e proporzionate.
Di notevole interesse naturalistico sono senz'altro i recenti ritrovamenti di Impronte di dinosauro, che in questi ultimi anni hanno arricchito la curiosità e l'interesse per la zona.
La cultura e la storia di questi luoghi si possono ancora scoprire con le testimonianze delle attività tradizionali che hanno caratterizzato l'economia locale dei tempi passati.
Nell'ambito delle disposizioni della Legge Regionale n. 42/1996, istitutiva dell'area protetta, le finalità del Parco si possono riassumere in:
La geomorfologia di questi monti rivela una notevole e continua evoluzione del territorio testimoniata dalla presenza di faglie, sovrascorrimenti e fratture che si contrappongono a morene e piramidi di terra determinate dall'escavazione e dal deposito di antichi ghiacciai; guglie e torrioni dolomitici, nonché stratificazioni rocciose dalle svariate caratteristiche (i Libri di San Dalniele) indicano inoltre un'intensa erosione alpina.
La zona è interessata da tre grandi linee tettoniche: "linea dell'Alto Tagliamento", Sovrascorrimento Monte Duranno-Alto Meduna" e "Sovrascorrimento (o faglia) Periadriatico". Quest'ultimo è facilmente individuabile nella zona di Andreis a Sud del Monte Raut, dove determina un singolare paesaggio. Ulteriore fattore che ha caratterizzato l'aspetto geomorfologico delle zone più interne, è stata la presenza diffusa dei ghiacciai, protratta fino ad alcune migliaia di anni fa, in tutte le valli del comprensorio prealpino. Le testimonianze si evideziano da alcune sezioni vallive e dai grandi e piccoli "circhi" glaciali modellati nei fianchi montuosi.
Bisogna inoltre ricordare i grandiosi depositi della Frana del Monte Toc (o del Vajont), che evocano la catastrofe del 1963 e costituiscono un esempio unico di colossale evento franoso.
Il patrimonio faunistico del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane è molto ricco: ciò dipende soprattutto dalla variabilità ambientale di questa fascia alpino-montana e dalla scarsa antropizzazione del territorio.
Il Parco ospita popolazioni stabili di: camosci, caprioli, marmotte, galli cedroni, galli forcelli, cervi ed una consistente colonia di stambecchi in continua espansione.
Segno dell'elevato grado di naturalità dell'ambiente del Parco è la densità di popolazione dell'aquila reale; in ogni vallata si stima la presenza di una coppia nidificante.
La notevole ricchezza floristica di tutto il comprensorio del Parco, dipende soprattutto dall'occasione di rifugio e di sopravvivenza che è stata data da questi territori ad innumerevoli specie durante il periodo di espansione dei ghiacciai. Oltre quindi alla molteplicità di specie tipiche della fascia temperata, sopravvivono degli autentici endemismi, cioè organismi differenziatisi in loco in tempi lontani e rimasti oggi isolati in aree originarie circoscritte.
Tra questi endemismi evidenziamo: l'Arenaria huteri, la Gentiana froelichi, la splendida Pianella della Madonna (Cypripedium calceolus), la Daphne blagayana (un esemplare di Timeleacea rinvenuto in Italia nella zona del Raut e del Tramontino solo nel 1989).