L'itinerario parte dall'Eremo della Pasquarella, davanti al quale c'è un ampio piazzale per il parcheggio. L'importante edificato religioso risalente al XI secolo, ha come oggetto del culto un'immagine raffigurante i re Magi. Per gli appassionati di arrampicata sportiva, lungo le vicine gole del Forello sono dislocate numerose vie attrezzate: la particolare tipologia della roccia vi ha creato un terreno di gioco capace di soddisfare anche gli arrampicatori più esperti. Dal piazzale sottostante l'Eremo si attraversa il torrente e si imbocca un sentiero sulla sinistra che risale la sponda del fosso in direzione di Acqualoreto. La Rupe in prossimità di questo tratto del percorso porta il curioso nome di "Scoglio del Salveregina" in quanto, secondo un'antica leggenda, la Madonna, arrivata in Occidente dopo la morte del Figlio, avrebbe compiuto a cavallo un lungo balzo dalla sommità dello scoglio sino all'altro versante della gola. Gli abitanti della zona giurano che su di una pietra si possono vedere ancora i segni lasciati dagli zoccoli del cavallo durante il brusco atterraggio. Si giunge nei pressi del Poggio della Sanità, da dove seguendo una silvopastorale si passa nelle vicinanze della Torre Giannini, non visitabile in quanto di proprietà privata. Si segue la strada imbrecciata in direzione di Morruzze, senza raggiungere il paese. Oltrepassati due casolari si prosegue andando a destra in lieve discesa. Sempre sulla destra inizia il sentiero delle Buche del Vento. Questa parte del percorso ricalca l'antica via che metteva in collegamento Morruzze con Civitella, estremi possedimenti del Comune di Todi: in alcuni punti è ancora possibile riconoscere il lastricato originale. L'itinerario segue l'andamento delle pendici del Monte Cerrentino, diventando poi una strada realizzata per la manutenzione dell'acquedotto che la fiancheggia. Oltrepassati tre grandi tornanti che superano altrettanti fossi, si prende un non molto evidente sentiero sulla destra. A una successiva biforcazione si segue a destra, in ripida discesa. Nelle vicinanze, lungo il Fosso dell'Acquaviva è presente una piccola forra adatta alla pratica del torrentismo, che offre alcuni tratti molto aperti, dai quali è posibile godere di suggestivi colpi d'occhio sull'Eremo della Pasquarella e sulle alte cascate incassate nelle pareti rocciose. Procedendo verso il Fosso della Pasquarella, in breve tempo, sempre sul sentiero, si raggiunge l'Eremo.