La penisola dell'Enfola dista 6 km da Portoferraio, è possibile parcheggiare l'auto sul piazzale situato sull'istmo che la unisce al resto dell'isola. L'Enfola è uno dei promontori più caratteristici dell'Elba per l'alto valore paesaggistico e la ricchezza naturale e storica. Qui si trova l'edificio della Tonnara, a testimonianza dell'antica tradizione della pesca del tonno, iniziata all'Elba nel Cinquecento per volere del granduca Ferdinando I dei Medici, e terminata con la chiusura della fabbrica per l'inscatolamento del tonno nel 1958. Il piazzale alloggiava i capannoni per il rimessaggio dei barconi e l'edificio attuale sede dell'Ente Parco, ospitava le attrezzature per la pesca e la lavorazione del tonno. Lasciato l'edificio sulla sinistra si inizia a salire lungo una comoda sterrata ai bordi della quale si trovano rosmarini prostrati, lentischi, alaterni, mirti, ginestre, filliree, lecci, corbezzoli ed eriche. Questo è il regno della macchia mediterranea con i suoi profumi e colori.
La strada sale con ampi zig zag sul fianco della collina, offrendo sorprendenti scorci sul Golfo del Viticcio, sul Golfo di Procchio, su Monte Grosso e verso il Canale di Piombino. Salendo troviamo alcuni ruderi, resti di quello che era l'imponente sistema difensivo rappresentato dalla batteria costiera De Filippi realizzata dalla Regia Marina italiana tra il 1920 e il 1930. In prossimità della sommità del colle era situata la centrale di tiro che controllava cannoni di grosso calibro, mentre più in basso c'erano gli alloggi dei militari, la cabina di trasformazione, la centrale elettrica e le cisterne. Giunti sulla cima del promontorio, inizia un sentiero più stretto del precedente, che disegna un circuito ad anello intorno al monte Enfola ed è consigliato per i suoi aspetti panoramici ed ambientali. Al termine della strada, oltrepassata quella che era la polveriera della batteria, la via si inoltra nella macchia. Più avanti, dopo una delle piazzole di tiro, la vegetazione si fa più alta e si passa in un bosco di pini, lecci, eriche e corbezzoli. Qui si trova la discesa per il capo d'Enfola, un sentierino più impegnativo che conduce fino alle falesie a picco sul mare e prossime allo scoglio della Nave, al termine del quale si trova una piazzola panoramica. Deviando per questo percorso si attraversa una macchia bassa di erica, ginepro e barba di Giove, fino a giungere ad una gariga di elicriso, cineraria e medicaggine marina, sede preferenziale per la nidificazione di una colonia di gabbiani reali. Tornando sui nostri passi ci immettiamo nuovamente sull'anello che gira intorno al monte e che salendo termina sul cammino già percorso.