(15 Set 10) L'Ente Parco Nazionale del Gargano, lunedì 20 settembre alle ore 11.00 presso la Sala Biblioteca del Convento di San Matteo a San Marco in Lamis, insieme ai partners dell'intervento, presenterà il progetto Life08 Nat/00326 IT "Fauna di Montenero - Azioni Pilota per la salvaguardia degli anfibi, rettili e chirotteri del SIC Monte Calvo - Piana di Montenero" localizzato in area protetta tra i comuni di San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis. Interverranno il commissario dell'ente Stefano Pecorella e il presidente del Centro Studi Naturalistici Vincenzo Rizzi.
Identikit del progetto
L'ente proponente è il Parco Nazionale del Gargano, mentre i partners sono l'Amministrazione provinciale di Foggia, l'Azienda Agricola Montenero ed il Centro Studi Naturalistici Onlus. La Commissione Europea ha ammesso a finanziamento l'idea nell'ottobre 2009. Il costo totale è di 1.366.694 Euro, una parte, pari a 683.347 Euro è co-finanziato dall'Unione Europea. La durata è triennale: 1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2013.
Obiettivo del Progetto
L'obiettivo generale è garantire uno stato di conservazione ottimale delle popolazioni di anfibi, rettili e chirotteri dell'area di Montenero, che tra l'altro è sito di interesse comunitario (Sic) IT9110026. Come? Attraverso il recupero della funzionalità degli habitat idonei per le specie presenti (raganella italiana, tritone crestato italiano, tritone italiano, cervone e chirotteri). In particolare rientrano tra gli obiettivi, la protezione e la salvaguardia delle valenze faunistiche locali, la realizzazione di azioni concrete di conservazione, la creazione di nuova occupazione ed impresa a livello locale e la promozione di azioni finalizzate a ridurre l'impatto della pastorizia e dell'agricoltura. L'area, per le sue caratteristiche morfologiche e la presenza di numerose cavità naturali rappresenta uno dei siti di maggiore idoneità per la maggioranza delle specie presenti nel comprensorio del Gargano e quindi un "key site" nazionale per la loro conservazione. La concentrazione di specie rilevate (13) rappresenta il 38% del totale delle specie segnalate per l'Italia (34), escluso le accidentali (2) e il 33% di tutte le specie segnalate per l'Europa. Le conoscenze maturate in Italia hanno evidenziato che l'area in questione, destinata ad un'agricoltura fortemente influenzata dalla sua natura carsica, sia una delle più importanti del meridione d'Italia per le numerose specie protette di animali. Le "minacce" affrontate nella redazione del progetto hanno riguardato: la bonifica delle zone umide minori e la mancanza di buffer zone (aree tampone); la siccità estiva; la scomparsa degli elementi di naturalità presenti nella matrice agricola ed il disturbo antropico nelle grotte.
Azioni principali
Al fine di garantire pertanto la sopravvivenza e l'aumento delle popolazioni di alcune specie di anfibi, rettili e chirotteri è stato ideato un kit di interventi quali la realizzazione di 10 stagni per gli anfibi; la piantumazione di 10 chilometri di siepi per i rettili in prossimità dei muretti a secco; il posizionamento di 1.000 "bat box" per la conservazione dei chirotteri in luoghi individuati e considerati più opportuni lungo le fasce forestali; la realizzazione di un centro temporaneo per l'allevamento di anfibi e rettili; la messa in sicurezza di dieci cavità carsiche utilizzate dai chirotteri quali siti di riproduzione ed ibernazione.
Risultati attesi
Il progetto mira ad incrementare le popolazioni di anfibi e rettili con il rilascio di 8.000 larve di anfibi e 200 giovani tartarughe e punta a ripristinare le aree trofiche, di rifugio e riproduttive e a ricostituire le popolazioni in pericolo per anfibi, rettili e chirotteri.