(Monte Sant'Angelo, 09 Ago 16) Protezione del lupo, prevenzione degli ecosistemi rispetto ai danni provocati dal cinghiale, ricerche sulle Faggete Vetuste candidate all'Unesco, ed altri programmi di tutela. Sono in tutto sette i progetti di conservazione della biodiversità del Parco nazionale del Gargano, finanziati con 145 mila euro dal Ministero dell'Ambiente. Gli obiettivi dei progetti rientrano nella nuova direttiva sulla biodiversità firmata dal ministro Gian Luca Galletti attraverso specifiche linee guida, coerenti con la Strategia nazionale.
La Giunta Esecutiva dell'Ente Parco ha deciso di destinare tali fondi per sette progetti che nascono anche dalla sinergia con altri Parchi. Il primo, intitolato "Convivere con il Lupo, conoscere per preservare: misure coordinate per la protezione del Lupo" è un'azione di sistema trasversale in ambiti eco-regionali differenti che coinvolge anche altre Aree Protette nazionali. Il secondo progetto prevede uno studio degli impatti del cinghiale e di alcune altre specie di ungulati selvatici su habitat ed ecosistemi dei Parchi Italiani interessati dal fenomeno, attraverso la predisposizione di un monitoraggio che proponga possibili soluzioni o specifiche attività di prevenzione del danno agli ecosistemi. Tra i progetti sui quali il Parco del Gargano sta già lavorando c'è anche quello che prevede una "Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell'avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione".
A questi progetti se ne sono aggiunti altri che prevedono monitoraggi e studi della mesofauna (piccole larve di insetti, acari etc), dei chirotteri, degli ambienti umidi e delle acque interne. Nella direttiva biodiversità rientra anche una ricerca sulle faggete Vetuste della Foresta Umbra affidata all'Università di Viterbo e finalizzata alla candidatura delle stesse a patrimonio naturale dell'umanità targato UNESCO.
"Tutti questi progetti, realizzabili grazie al sostegno del Ministero dell'Ambiente -spiega il presidente del Parco nazionale del Gargano Stefano Pecorella - ci permettono di studiare, tutelare e conservare il nostro più grande patrimonio, la nostra biodiversità. Essa è il pilastro della salute del nostro pianeta, ecco perché le aree protette hanno il dovere di proteggerla contribuendo così alla difesa della ricchezza naturale del nostro Paese".